QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA DUCATI
L'Amministrazione comunale non è al corrente di un eventuale passaggio di proprietà della Ducati. Qualora si concretizzasse un passaggio di proprietà, si confermasse un piano industriale e l'intenzione di mantenere la Ducati sul territorio comuna...
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L'Amministrazione comunale non è al corrente di un eventuale passaggio di proprietà della Ducati. Qualora si concretizzasse un passaggio di proprietà, si confermasse un piano industriale e l'intenzione di mantenere la Ducati sul territorio comunale, si ripartirà dal precedente protocollo d'intesa sottoscritto tra Ducati ed enti locali, per ridefinire con il nuovo proprietario il precedente accordo sulla variante agli strumenti urbanistici. Così, Patrizia Gabellini, assessore comunale con delega all'Urbanistica, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega Nord) sulla Ducati.
La domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega Nord):
"La stampa quotidiana sta dando, in questi giorni, grande enfasi al passaggio di proprietà della Ducati ai tedeschi; a questo proposito chiedo al signor Sindaco di sapere: se sia stato in qualche modo siglato un accordo con l'attuale proprietà in relazione alla variante allo strumento urbanistico di cui aveva necessità la ditta per restare nella attuale allocazione e/o ingrandirsi; quali siano le reali intenzioni dei promissari compratori e se vi sia una garanzia - per la nostra città - che non sia solo una cessione di marchio e che la ditta rimanga 'bolognese' come localizzazione".
La risposta dell'assessoreall'UrbanisticaPatrizia Gabellini:
"Quando era ancora in pubblicazione il Piano Strutturale Comunale (PSC), la DUCATI MOTOR HOLDING SPA presentò una sua osservazione in cui manifestò l’intenzione di realizzare una nuova sede a Borgo Panigale e ampliare il museo, già visitato da 40.000 persone, chiedendo che venisse individuato a Borgo Panigale, in un'area nuova, agricola di interesse paesaggistico come il consigliere ha ricordato, un Ambito per un nuovo insediamento caratterizzato da prevalenza di attività direzionali e produttiva.
In sede di controdeduzioni si ritenne che la questione fosse di tale rilevanza, non solo per gli assetti territoriali locali, ma anche di area vasta, per l'economia industriale della città, per cui dovevano darsi le condizioni per approfondimenti a scala interistituzionale in grado di trovare le soluzioni coerenti e adeguate.
Si chiuse il PSC, ma sulla base delle intenzioni espresse nelle controdeduzioni di allora, ovvero riconoscendo la rilevanza della questione, si aprì successivamente un tavolo tecnico, che ha visto presenti i tecnici di Comune e Provincia, oltre ai rappresentanti delle parti private, con la finalità di definire la documentazione e gli studi di sostenibilità ambientale, territoriale, urbanistica e della mobilità necessari. Questo per arrivare alla condivisione tra le parti pubbliche e private di un documento programmatico che individuasse i contenuti degli studi ed elaborazioni necessari ed di un’intesa sugli obiettivi che le diverse parti perseguivano.
Comune, Provincia e Regione hanno quindi condiviso un percorso istituzionale con la predisposizione di un Protocollo di intesa che ha descritto le premesse strategiche dell’operazione, confermando l’interesse delle Amministrazioni ad una nuova localizzazione, ed espliciti gli obiettivi territoriali e le condizioni di rispetto degli indirizzi e degli obiettivi di qualità posti dal PSC divenuto nel frattempo operante. La predisposizione di un documento tecnico di orientamento, allegato dell’intesa, che ha definito le verifiche da compiersi per le varie matrici territoriali, urbanistiche, ambientali e della mobilità. L’intesa è stata sottoscritta il 27 aprile 2009, ed integrata il 4 marzo 2011, tra le parti pubbliche, Comune, Provincia e Regione, riconoscendo l’interesse pubblico che riveste il progetto di costruzione di un nuovo stabilimento della Ducati in una nuova area localizzata a Borgo Panigale, agricola e di interesse paesaggistico. Questo con la finalità di accrescere l’efficienza produttiva, innovare i processi attraverso l’impiego delle più moderne metodologie organizzative e migliorare la qualità della vita lavorativa dei suoi dipendenti sia con riferimento al 'posto' di lavoro, che ai servizi alla persona, e il pari interesse alla conseguente riconversione funzionale e riqualificazione dell'area dell’attuale stabilimento Ducati sito nell'area di Borgo Panigale, con la possibile estensione dell’intervento di riqualificazione, attivabile per stralci successivi, allo scopo di garantire un assetto urbanistico dell'intera area ottimale sotto il profilo della riqualificazione funzionale dell’ambito coinvolto, del miglioramento dell’assetto infrastrutturale e degli accessi, della riqualificazione del sistema delle attrezzature.
Si è condiviso anche il fatto che questo progetto possa rafforzare ed estendere la collaborazione nell’ambito della ricerca e dello sviluppo con la Regione Emilia-Romagna e con il Polo Universitario, valutando la realizzazione di un centro ricerche aperto ad operare su tematiche di interesse per l’intera filiera motoristica di eccellenza presente a livello locale e regionale.
Questa intesa integrata, ha valore di accordo procedimentale e non condiziona l’esito del percorso che dovrà essere assistito da tutte le valutazioni richieste dalla legislazione vigente.
Quindi è stata affermata e condivisa la volontà di sostenere i processi di consolidamento e ammodernamento presentati da Ducati, ed è stato altresì condiviso il fatto di estendere la collaborazione alla Regione e al Polo Universitario creando le condizioni per un procedimento di variante agli strumenti urbanistici con l'impegno dei proponenti privati a corrispondere alle linee guida definite dalle parti pubbliche.
La nuova amministrazione insieme a Provincia e Regione ha ripreso in mano l'intesa assieme anche alla proprietà, che già aveva seguito i protocolli d'intesa precedenti, per precisare i contenuti urbanistici del riassetto e le diverse fasi di questo riassetto che comporta lo spostamento in un'area nuova, la valorizzazione dell'area che viene lasciata dalla Ducati, e il riordino di tutta la parte intorno. Su questo sono stati fatti diversi incontri e alti sono previsti.
La situazione è stata seguita in tutto questo tempo dalla parti interessate avendo chiaro un punto: il piano industriale è il fattore determinante per l'operazione urbanistica. Questo rientra anche nell'accordo che l'Amministrazione comunale ha fatto con le tre confederazioni, tutte le operazioni di tipo urbanistico devono venire dopo le decisioni che riguardano il piano industriale e la definizione dei rapporti tra le imprese e lavoratori.
Nel frattempo è intervenuta questa ipotesi per la quale noi non abbiamo avuto rapporti con l'interessato all'acquisto, di questa cosa non siamo al corrente. E' evidente che qualora questo subentrasse, si confermasse un piano industriale, si confermassero le intenzioni, come noi auspichiamo, di mantenere la Ducati sul territorio comunale, allora si ripartirà dal protocollo d'intesa per ridefinire con il nuovo proprietario, qualora ci sarà e qualora confermerà l'intenzione della precedente proprietà, per precisare l'accordo procedimentale e andare avanti".
Il consigliere Manes Bernardini si è dichiarato: non soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega Nord):
"La stampa quotidiana sta dando, in questi giorni, grande enfasi al passaggio di proprietà della Ducati ai tedeschi; a questo proposito chiedo al signor Sindaco di sapere: se sia stato in qualche modo siglato un accordo con l'attuale proprietà in relazione alla variante allo strumento urbanistico di cui aveva necessità la ditta per restare nella attuale allocazione e/o ingrandirsi; quali siano le reali intenzioni dei promissari compratori e se vi sia una garanzia - per la nostra città - che non sia solo una cessione di marchio e che la ditta rimanga 'bolognese' come localizzazione".
La risposta dell'assessoreall'UrbanisticaPatrizia Gabellini:
"Quando era ancora in pubblicazione il Piano Strutturale Comunale (PSC), la DUCATI MOTOR HOLDING SPA presentò una sua osservazione in cui manifestò l’intenzione di realizzare una nuova sede a Borgo Panigale e ampliare il museo, già visitato da 40.000 persone, chiedendo che venisse individuato a Borgo Panigale, in un'area nuova, agricola di interesse paesaggistico come il consigliere ha ricordato, un Ambito per un nuovo insediamento caratterizzato da prevalenza di attività direzionali e produttiva.
In sede di controdeduzioni si ritenne che la questione fosse di tale rilevanza, non solo per gli assetti territoriali locali, ma anche di area vasta, per l'economia industriale della città, per cui dovevano darsi le condizioni per approfondimenti a scala interistituzionale in grado di trovare le soluzioni coerenti e adeguate.
Si chiuse il PSC, ma sulla base delle intenzioni espresse nelle controdeduzioni di allora, ovvero riconoscendo la rilevanza della questione, si aprì successivamente un tavolo tecnico, che ha visto presenti i tecnici di Comune e Provincia, oltre ai rappresentanti delle parti private, con la finalità di definire la documentazione e gli studi di sostenibilità ambientale, territoriale, urbanistica e della mobilità necessari. Questo per arrivare alla condivisione tra le parti pubbliche e private di un documento programmatico che individuasse i contenuti degli studi ed elaborazioni necessari ed di un’intesa sugli obiettivi che le diverse parti perseguivano.
Comune, Provincia e Regione hanno quindi condiviso un percorso istituzionale con la predisposizione di un Protocollo di intesa che ha descritto le premesse strategiche dell’operazione, confermando l’interesse delle Amministrazioni ad una nuova localizzazione, ed espliciti gli obiettivi territoriali e le condizioni di rispetto degli indirizzi e degli obiettivi di qualità posti dal PSC divenuto nel frattempo operante. La predisposizione di un documento tecnico di orientamento, allegato dell’intesa, che ha definito le verifiche da compiersi per le varie matrici territoriali, urbanistiche, ambientali e della mobilità. L’intesa è stata sottoscritta il 27 aprile 2009, ed integrata il 4 marzo 2011, tra le parti pubbliche, Comune, Provincia e Regione, riconoscendo l’interesse pubblico che riveste il progetto di costruzione di un nuovo stabilimento della Ducati in una nuova area localizzata a Borgo Panigale, agricola e di interesse paesaggistico. Questo con la finalità di accrescere l’efficienza produttiva, innovare i processi attraverso l’impiego delle più moderne metodologie organizzative e migliorare la qualità della vita lavorativa dei suoi dipendenti sia con riferimento al 'posto' di lavoro, che ai servizi alla persona, e il pari interesse alla conseguente riconversione funzionale e riqualificazione dell'area dell’attuale stabilimento Ducati sito nell'area di Borgo Panigale, con la possibile estensione dell’intervento di riqualificazione, attivabile per stralci successivi, allo scopo di garantire un assetto urbanistico dell'intera area ottimale sotto il profilo della riqualificazione funzionale dell’ambito coinvolto, del miglioramento dell’assetto infrastrutturale e degli accessi, della riqualificazione del sistema delle attrezzature.
Si è condiviso anche il fatto che questo progetto possa rafforzare ed estendere la collaborazione nell’ambito della ricerca e dello sviluppo con la Regione Emilia-Romagna e con il Polo Universitario, valutando la realizzazione di un centro ricerche aperto ad operare su tematiche di interesse per l’intera filiera motoristica di eccellenza presente a livello locale e regionale.
Questa intesa integrata, ha valore di accordo procedimentale e non condiziona l’esito del percorso che dovrà essere assistito da tutte le valutazioni richieste dalla legislazione vigente.
Quindi è stata affermata e condivisa la volontà di sostenere i processi di consolidamento e ammodernamento presentati da Ducati, ed è stato altresì condiviso il fatto di estendere la collaborazione alla Regione e al Polo Universitario creando le condizioni per un procedimento di variante agli strumenti urbanistici con l'impegno dei proponenti privati a corrispondere alle linee guida definite dalle parti pubbliche.
La nuova amministrazione insieme a Provincia e Regione ha ripreso in mano l'intesa assieme anche alla proprietà, che già aveva seguito i protocolli d'intesa precedenti, per precisare i contenuti urbanistici del riassetto e le diverse fasi di questo riassetto che comporta lo spostamento in un'area nuova, la valorizzazione dell'area che viene lasciata dalla Ducati, e il riordino di tutta la parte intorno. Su questo sono stati fatti diversi incontri e alti sono previsti.
La situazione è stata seguita in tutto questo tempo dalla parti interessate avendo chiaro un punto: il piano industriale è il fattore determinante per l'operazione urbanistica. Questo rientra anche nell'accordo che l'Amministrazione comunale ha fatto con le tre confederazioni, tutte le operazioni di tipo urbanistico devono venire dopo le decisioni che riguardano il piano industriale e la definizione dei rapporti tra le imprese e lavoratori.
Nel frattempo è intervenuta questa ipotesi per la quale noi non abbiamo avuto rapporti con l'interessato all'acquisto, di questa cosa non siamo al corrente. E' evidente che qualora questo subentrasse, si confermasse un piano industriale, si confermassero le intenzioni, come noi auspichiamo, di mantenere la Ducati sul territorio comunale, allora si ripartirà dal protocollo d'intesa per ridefinire con il nuovo proprietario, qualora ci sarà e qualora confermerà l'intenzione della precedente proprietà, per precisare l'accordo procedimentale e andare avanti".
Il consigliere Manes Bernardini si è dichiarato: non soddisfatto.