Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE: GLI INTERVENTI DEGLI STUDENTI


Di seguito gli interventi degli studenti del liceo scientifico "Niccolò Copernico" di Bologna che hanno partecipato al progetto "Fai la cosa giusta" e della rappresentante del Presidio studentesco di Libera Bologna “Mauro...

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Di seguito gli interventi degli studenti del liceo scientifico "Niccolò Copernico" di Bologna che hanno partecipato al progetto "Fai la cosa giusta" e della rappresentante del Presidio studentesco di Libera Bologna “Mauro Rostagno”, che riunisce gli studenti di tutte le scuole del territorio.

Giulio:
"Buongiorno, è per noi un piacere essere qui a rappresentare gli studenti delle classi del liceo scientifico 'Niccolò Copernico' che hanno preso parte al progetto 'Fai la cosa giusta'. Per prima cosa vorremmo ringraziare la nostra scuola per averci permesso di aderire a questo progetto che è stato coinvolgente ed illuminante e ringraziare voi tutti per averci invitato qui oggi a parlare del nostro percorso. L'iniziativa, organizzata anche con la collaborazione del Comune, ha visto l'intervento nelle nostre classi di giovani formatori di 'Libera' che ci hanno accomapagnato nell'esplorazione di molti aspetti del fenomeno mafioso e nella conoscenza di storie di persone che lo hanno contrastato e che lo contrastano, spesso mettendo a repentaglio le loro vite.
Al termine del nostro percorso possiamo dire che:
abbiamo capito che le mafie sono estremamente potenti dal punto di vista economico-finanziario, che i loro affari riguardano molteplici settori illegali e legali, che sono in grado di riciclare miliardi che inquinano l'economia.
Abbiamo capito che le mafie si alimentano di ramificazioni con la 'zona grigia', settori del mondo politico, imprenditoriale, giudiziario, finanziario, delle libere professioni, ecc., difficilmente individuabili e afferrabili.
Abbiamo capito che le mafie si rafforzano laddove lo Stato è poco presente, lasciando i cittadini in una realtà più propensa alla malavita e all'illegalità che al rispetto delle regole della convivenza civile.
abbiamo pertanto capito che è importante, anzi indispensabile tutelare forme alternative e sane di economia come quelle promosse dalle cooperative che lavorano su terreni confiscati alle mafie, offrendo agli abitanti di quelle zone altre opportunità di vita, diverse da quelle mafiose."

Alice:
"Abbiamo capito che le mafie non sono solo Camorra, 'Ndrangheta e Cosa nostra, ma molto, molto di più.
Abbiamo capito che le mafie non sono un fenomeno localizzato solo al Sud, come molti ancora credono, ma sono diffuse e radicate anche nel resto del Paese. Infatti l'Emila Romagna è stata ed è terreno fertile per le attività della malavita organizzata anche per la difficoltà di percepire la pericolosità della sua infiltrazione; la Lombardia inoltre detiene il monopolio del narcotraffico di cocaina.
Abbiamo capito che non dobbiamo generalizzare, ma distinguere i diversi aspetti del fenomeno mafioso. Lo abbiamo compreso anche grazie a vari canali di informazione, come musica, film, articoli di giornale e libri.
Abbiamo sentito storie e racconti di giornalisti che hanno vissuto e vivono opponendosi alle mafie: ricordiamo Mauro Rostagno, a cui è dedicato il Presidio degli studenti medi di 'Libera' della nostra città, Giuseppe Fava, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, che hanno lottato per un'informazione libera e Giovanni Tizian, attualmente sotto scorta perché minacciato a causa dei suoi articoli sull'infiltrazione mafiosa nella nostra regione.
Abbiamo conosciuto storie di vittime di mafia, rendendoci conto della paura e del coraggio provati non solo da loro, ma anche dai familiari. Abbiamo fatto nostre le loro vite, anche solo per un momento."

Lucia:
"A conclusione del nostro intervento vorremmo citare l'art. 1 della Costituzione Italiana che recita: 'L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'.
Per difendere il diritto al lavoro, inteso come attività da cui la persona trae sostentamento e dignità, alcuni hanno dato la loro vita, come Placido Rizzotto, giovane sindacalista ucciso nel 1948 perché aveva sfidato la mafia corleonese schierandosi con gli umili contadini siciliani che reclamavano terre da coltivare. Dopo 64 anni i suoi resti sono stati finalmente identificati e potranno così ricevere degna sepoltura. Ma, seguendo la linea interpretativa dell'ex magistrato Gherardo Colombo, il termine 'lavoro', così importante da essere alla base della nostra Repubblica, può anche essere inteso come lavorìo, impegno, interesse, voglia di fare del singolo cittadino per la comunità di cui fa parte. E' quindi importante che ciascuno di noi dia il proprio contributo, di pensiero e di azione, alla collettività, affinché essa sia effettivamente basata sulla consapevolezza dei diritti e dei doveri, sul rispetto dell'altro, sulla solidarietà, sulla legalità, sull'uguaglianza. In una parola, perché essa sia effettivamente democratica. Come ha detto recentemente don Ciotti: 'La democrazia non starà mai in piedi senza l'impegno e la responsabilità di ciscuno di noi'."

Intervento di Fabia del Presidio studentesco di Libera Bologna “Mauro Rostagno”:
"La storia del nostro Presidio inizia nell’estate del 2010, quando due ragazzi del Fermi tornano entusiasti dal campo di lavoro e formazione a cascina Caccia, vicino a Torino. Cascina Caccia è un bene che è stato confiscato alla famiglia dei Belfiore nel 1997 e riassegnato 10 anni dopo alla gestione di Acmos, un’Associazione che aderisce alla rete di Libera. Con l’energia nata in loro durante questo campo, con altri ragazzi hanno fatto partire nella loro scuola un gruppo di Libera che si occupasse di diffondere anche tra i giovanissimi la cultura antimafiosa e l’impegno in questa lotta.
Visto il successo di questa iniziativa che ha mobilitato alcune decine di ragazzi all’interno del liceo, è nata spontanea l’idea di allargare la partecipazione ad altre scuole, in alcune delle quali, come nel caso del liceo Copernico, era già presente da alcuni anni un comitato antimafia che organizzava alla fine dell’anno una giornata dedicata a questo tema. Questo desiderio, inoltre, coincideva con il progetto di Libera formazione Bologna di creare un presidio di studenti medi che lavorassero in prima persona.
Grazie al sostegno di Libera Bologna e ad un nuovo ritorno estivo a cascina Caccia per discutere di come coordinare il progetto e dargli la spinta iniziale, da settembre 2011 abbiamo iniziato a incontrarci regolarmente con studenti di vari istituti superiori per far nascere gruppi di Libera nelle singole scuole, e per coordinare le iniziative in modo da favorire lo scambio di idee e proposte, e sfruttare al meglio le energie dei partecipanti.
Ogni gruppo scolastico, a seconda delle forze e delle necessità del proprio istituto, si è impegnato a far conoscere il fenomeno mafioso ed i modi per contrastarlo, tramite gruppi informativi pomeridiani e durante le assemblee, banchetti in cui venivano venduti i prodotti di Libera Terra, cartelloni ed incontri con ospiti.
A livello di presidio invece abbiamo organizzato una cena di autofinanziamento e raccolta fondi per Libera. Tra le friselline e la pasta prodotta nei beni confiscati, più di 300 persone hanno condiviso l’allegria di una serata all’insegna della legalità. Tre giorni dopo, nell’aula magna della Facoltà di Giurisprudenza, in presenza dei referenti regionali e locali di Libera, il presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa, ha ufficializzato la nascita del presidio Mauro Rostagno, nato per collaborare insieme, formarci e informarci su un problema che affligge anche ‘casa nostra’.
Troppo spesso infatti il problema del radicamento della mafia al Nord viene sminuito, sottovalutato, quindi di fatto accresciuto, reso forte dall’indifferenza dei cittadini. Sapere che in Galleria Falcone e Borsellino, in via Santa Margherita, in via Galliera, in viale Aldini ci sono dei beni confiscati a tale Giovanni Costa, imputato per associazione mafiosa, non è solo doveroso, ma necessario all’esercizio della libertà democratica. Noi oggi vogliamo che i tanti giornalisti, come Mauro Rostagno, che credono nel loro lavoro, non vengano lasciati soli dalle istituzioni e dalla cittadinanza, perché nessuno debba mai rinunciare a conoscere la verità, che rende liberi di scegliere".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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