QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI ESAMI CLINICI
Le prestazioni specialistiche per le quali sono stati definiti i tempi massimi di attesa sono stabilite dalla Regione Emilia Romagna, sulla base dell’accordo Stato-Regioni. Molto è stato fatto, in questi anni, in una azione comune fra CTSS (C...
Così, Luca Rizzo Nervo, assessore comunale con delega alla Sanità, ha risposto nella seduta odierna di Question time alla domanda di attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl) sui tempi di attesa per gli esami clinici.
La domanda di attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl):
Preso atto degli inaccettabili tempi necessari per effettuare esami clinici delicati ed estremamente importanti e necessari, così come riportato dalla stampa locale il 21 marzo.
Consapevole che in materia di sanità molte delle competenze sono dell'Ente Regione, ma anche che il Sindaco è la più alta Autorità Sanitaria sul territorio, in funzione soprattutto di tutela dei propri cittadini amministrati, chiede cosa si intende fare, in che modi e tempi, su questa specifica situazione, subita dai cittadini, ma non ulteriormente accettabile, sotto tutti i punti di vista, al fine di porre rimedio allo stato attuale delle cose.
La risposta dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo
"Grazie Presidente, grazie Consigliere Carella per la domanda di attualità che mi consente di dare alcune informazioni su questa materia così delicata e sensibile per i cittadini. I tempi di attesa riferiti nei giorni scorsi da alcuni articoli di stampa di diverse testate rischiano di essere fuorvianti se non inseriti in un quadro complessivo che proverò a tracciare e non tengono conto di tutte le opportunità di scelta a disposizione dei cittadini e prenotabili direttamente allo sportello.
E’ il caso di ricordare che le prestazioni ambulatoriali specialistiche oggetto di monitoraggio per i tempi di attesa e per le quali sono stati definiti i tempi massimi (30 giorni per le visite specialistiche e 60 giorni per la diagnostica strumentale) sono stabilite dalla Regione Emilia Romagna sulla base dell’accordo Stato-Regioni.
Molto è stato fatto, in questi anni, in una azione comune fra CTSS (Conferenza Territoriale Socio Sanitaria), Azienda Sanitaria e Azienda Ospedaliera, per garantire il rispetto dei tempi massimi per queste prestazioni, specie di quelle che riguardano patologie molto complesse e impattanti per la salute delle persone. Il Piano interaziendale sui tempi di attesa si è concentrato, in particolare, sulla garanzia della apertura costante di tutte le agende, con la possibilità per il cittadino di prenotare sempre qualsiasi prestazione, tanto per la prima visita che per i controlli, e senza vincoli di tempo. Si è lavorato per assicurare la disponibilità della gran parte delle visite specialistiche il più vicino possibile al domicilio, preoccupandosi sempre delle garanzie di massima qualità e sicurezza per la diagnostica di alta complessità. In relazione alla complessità tecnica della prestazione e della distribuzione sul territorio delle strutture in grado di assicurarle, l’Azienda ha individuato e definito gli ambiti territoriali di garanzia:
I tempi di attesa sono stati ridotti, sono dati che si possono vedere, e allineati alle indicazioni regionali grazie anche alla adozione, per alcune prestazioni, delle agende di garanzia. Le agende di garanzia sono uno strumento innovativo, messo a punto dall’Azienda Usl di Bologna dalla fine del 2009, per assicurare il rispetto dei tempi previsti dalla normativa regionale, nell’ambito del bacino territoriale di riferimento, per un ampio gruppo di prestazioni per le quali in passato erano state registrate criticità.
Le prestazioni per le quali sono attive, a tutt’oggi, le agende di garanzia sono 20, tra visite ed esami:
Agende di garanzia sono attive per molte delle prestazioni citate dalla stampa nei giorni scorsi,come per esempio l’ecografia addominale, la mammografia, la TAC torace, la TAC addome, la visita urologica. Dove sono stati segnalati tempi di attesa che all'interno delle agende di garanzia sono molto, molto più brevi. Anche alcuni di quei casi citati, nel proseguo della relazione, a fronte di quelle notizie certamente preoccupanti, è stata segnalata la possibilità di prenotare in garanzia e quei tempi si son ridotti senza l'urgenza ad una risposta data il 9 maggio, a fronte di due anni e mezzo, e con l'urgenza con una prestazione fornita il 7 aprile, quindi ampiamente dentro i tempi. Abbiamo la necessità, e su questo dobbiamo lavorare di più con CUP e con le Farmacie, per rendere evidente ai cittadini ed esigibile dai cittadini la possibilità di avvalersi delle Agende di garanzia, in sede di prenotazione.
Sicuramente c'è un problema di cui ci stiamo più che preoccupando, occupando. La rilevazione dei tempi di attesa, ci tengo a dirlo, viene effettuata attraverso il CUP il primo giorno lavorativo di ogni mese. Oltre a questo alcune delle prestazioni specialistiche citate dalla stampa sono al di fuori dall'elenco di visite ed esami per i quali sono state fissati dalla regione Emilia Romagna tempi massimi sulla base dell' accordo Stato Regioni. Si tratta di prestazioni specialistiche di secondo livello in corso di inserimento in percorsi gestiti direttamente dagli specialisti, evitando al cittadino di doversi recare al CUP per la prenotazione. E questa è l'altra azione, consigliere Carella, che l'Azienda Sanitaria, in pieno accordo con il Comune di Bologna e con la CTSS sta mettendo in campo, cioè percorsi terapeutici che superino la prenotazione al CUP. L'idea che non è il cittadino che deve correre dietro al sistema cucendo lui le cesure del sistema, ma il sistema che prende in carico il cittadino, dalla diagnosi alla prima visita, in tutto il percorso ed è il sistema che chiama il cittadino, ad esempio il percorso di screening, noto a tutte le donne, in cui c'è una chiamata diretta dal sistema e poi una presa in carico che dura negli anni. Stessa cosa si sta facendo per tutta una serie di percorsi terapeutici, proprio quelli più impattanti, penso ai percorsi oncologici, proprio per superare la fatica di tempo di energie e logistica che comporta la prenotazione al CUP. Ad esempio si sta facendo un grande sforzo per unificare gli esami pre operatori, oggi avviene spesso che prima di un operazione debbano essere fatti esami diversi in diversi momenti, in più giorni, quindi con una difficoltà logistica evidente che si traduce ad esempio nell'impatto sul lavoro. Si sta facendo questo sforzo per unificare gli esami pre operatori nella stessa giornata.
A fianco a questo, e qui c'è un salto culturale che va fatto, certo ognuno di noi spera di poter avere la prestazione sanitaria nel posto più vicino a casa. Per alcune prestazioni questo è previsto e garantito, ma bisogna uscire dalla logica secondo la quale 'il mio ospedale è quello più vicino a casa', perché a Bologna i cittadini hanno la possibilità, l'opportunità di poter considerare il proprio ospedale la rete ospedaliera, che è fatta dal mix fra eccelenze specialistiche, tante, ricordiamo Sant'Orsola, Maggiore, Bellaria, Rizzoli e una serie di presidi territoriali che garantiscono quella prossimità necessaria soprattutto quando si parla di salute. Questo mix deve essere spiegato ai cittadini, c'è uno sforzo che deve essere fatto anche dalle istituzioni e dalla politica per spiegarlo, ma questa rete va vissuta come un'opportunità. Molto si sta facendo, molto altro dovremo fare, è nelle nostre preoccupazioni e vogliamo dare risposte. Giusto il pungolo, ma davvero stiamo cercando di lavorare su alcune direttrici importanti io oggi ho provato a darne alcune anche dalle pagine dei giornali, ribadendo il ruolo di indirizzo del Comune che era vacante da un po'."
Il consigliere Carella si è dichiarato non soddisfatto