"PASCOLI SIMBOLISTA. IL POETA DELLAVANGUARDIA «DEBOLE»". DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO ALL'ARCHIGINNASIO
Giovedì 12 aprile alle 17.30, nella sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell'Archiginnasio, in via Galvani 1, presentazione del libro: "Pascoli simbolista. Il poeta dell’avanguardia «debole»",di Renato Barilli (Bononia Unive...
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Giovedì 12 aprile alle 17.30, nella sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell'Archiginnasio, in via Galvani 1, presentazione del libro: "Pascoli simbolista. Il poeta dell’avanguardia «debole»",di Renato Barilli (Bononia University Press, 2012). Intervengono l’autore Renato Barilli e la regista e attrice Silvana Strocchi che leggerà una selezione di liriche pascoliane.
Il libro. Un “tutto Pascoli” che ne percorre le molte tappe ed offre un vademecum indispensabile per chi vuole avvicinarsi al Poeta nel centenario della sua scomparsa, riscoprendone l’attualità. Questo volume, riproposto nel centenario della morte di Giovanni Pascoli, intende condurre una lettura totale del poeta in ogni suo aspetto, dalle liriche brevi di Myricae agli ingrandimenti successivi, in cui Pascoli si comporta come i grandi pittori suoi coetanei, Previati, Segantini, Klimt, Hodler, che partono da vividi bozzetti ma poi li allargano in vaste opere parietali, come del resto seppero fare pure i protagonisti della letteratura (D’Annunzio, Wilde, Maeterlinck) pronti anche loro a passare da prove liriche a narrazioni e drammi. Il tutto viene inquadrato nella nozione generale del Simbolismo, che fu la prima delle avanguardie storiche, già in rivolta contro i vari realismi ottocenteschi, nella consapevolezza che il dato materiale positivo va integrato con larghe risonanze sia nel cosmo sia nei recessi della vita psichica. Questo “tutto Pascoli” lega prontamente i valori estetici propri della poesia con i grandi motivi del vero e del buono, ovvero della giustizia sociale, manifestando il massimo orrore per lo schiavismo del mondo antico, che ahimè si stava ripresentando nelle condizioni miserabili del nostro sottoproletariato costretto a prendere le vie dell’esilio nel triste fenomeno dell’emigrazione.
Renato Barilli, professore emerito dell’Università di Bologna in cui ha insegnato per quasi mezzo secolo estetica e storia dell’arte, ha consegnato il suo metodo a Scienza della cultura e fenomenologia degli stili, presso questo medesimo editore, e si è pure occupato di critica letteraria scrivendo, oltre che di Pascoli, anche di D’Annunzio, Pirandello, Kafka, Robbe-Grillet. Ha raccontato questi suoi animati percorsi in Autoritratto a stampa (Bologna, 2010).
Informazioni: http://www.buponline.com/ita/catalogo.asp
Ingresso libero.
Il libro. Un “tutto Pascoli” che ne percorre le molte tappe ed offre un vademecum indispensabile per chi vuole avvicinarsi al Poeta nel centenario della sua scomparsa, riscoprendone l’attualità. Questo volume, riproposto nel centenario della morte di Giovanni Pascoli, intende condurre una lettura totale del poeta in ogni suo aspetto, dalle liriche brevi di Myricae agli ingrandimenti successivi, in cui Pascoli si comporta come i grandi pittori suoi coetanei, Previati, Segantini, Klimt, Hodler, che partono da vividi bozzetti ma poi li allargano in vaste opere parietali, come del resto seppero fare pure i protagonisti della letteratura (D’Annunzio, Wilde, Maeterlinck) pronti anche loro a passare da prove liriche a narrazioni e drammi. Il tutto viene inquadrato nella nozione generale del Simbolismo, che fu la prima delle avanguardie storiche, già in rivolta contro i vari realismi ottocenteschi, nella consapevolezza che il dato materiale positivo va integrato con larghe risonanze sia nel cosmo sia nei recessi della vita psichica. Questo “tutto Pascoli” lega prontamente i valori estetici propri della poesia con i grandi motivi del vero e del buono, ovvero della giustizia sociale, manifestando il massimo orrore per lo schiavismo del mondo antico, che ahimè si stava ripresentando nelle condizioni miserabili del nostro sottoproletariato costretto a prendere le vie dell’esilio nel triste fenomeno dell’emigrazione.
Renato Barilli, professore emerito dell’Università di Bologna in cui ha insegnato per quasi mezzo secolo estetica e storia dell’arte, ha consegnato il suo metodo a Scienza della cultura e fenomenologia degli stili, presso questo medesimo editore, e si è pure occupato di critica letteraria scrivendo, oltre che di Pascoli, anche di D’Annunzio, Pirandello, Kafka, Robbe-Grillet. Ha raccontato questi suoi animati percorsi in Autoritratto a stampa (Bologna, 2010).
Informazioni: http://www.buponline.com/ita/catalogo.asp
Ingresso libero.