QUESTION TIME: CHIARIMENTI SULLE TELECOMUNICAZIONI MOBILI CON RIFERIMENTO ALLE STAZIONI RADIO BASE (BTS)
L'assessore Luca Rizzo Nervo ha letto in aula, in sede di Question Time, la risposta della vice sindaco Silvia Giannini all'interpellanza del consigliere Aldrovandi (Bo2016).
Interpellanza del consigliere Stefano Aldrovandi (Bologna 2016):
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Data:
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L'assessore Luca Rizzo Nervo ha letto in aula, in sede di Question Time, la risposta della vice sindaco Silvia Giannini all'interpellanza del consigliere Aldrovandi (Bo2016).
Interpellanza del consigliere Stefano Aldrovandi (Bologna 2016):
"Premesso che le telecomunicazioni mobili hanno avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale nei loro utilizzi esse funzionano con Stazioni Radio Base in sigla BTS e queste ultime hanno moltiplicato la loro capacità in funzione delle nuove esigenze e delle nuove tecnologie; gli operatori evidentemente in funzione dell’aumento di dette capacità per ogni comunicazione a canone di affitto immutato hanno un evidente extra guadagno rispetto alle iniziali pattuizioni se detto canone non sia stato reso proporzionale alla capacità della BTS stessa.
Si chiede: di conoscere il numero delle BTS installate nel Comune di Bologna; quante di queste sono attive su aree pubbliche comunali; a quanto ammontano le entrate ( affitti ) delle BTS su aree pubbliche; le date di sottoscrizione dei contratti con gli Operatori mobili delle BTS , sono stati sottoscritti in data, e la relativa con quale durata contrattuale; se questi contratti prevedono dei vincoli/perimetri in termini di ampliamenti canali voce delle BTS in esercizio; se sono state previste nei contratti sottoscritti con gli operatori Mobili, delle verifiche e/o ri-adeguamenti delle condizioni economiche, in funzione dei nuovi servizi erogati dalle BTS stesse (Mobile Dati , UMTS, Gprs)".
Risposta della vicesindaco Silvia Giannini letta dall'assessore Luca Rizzo Nervo
"Quanto alla prima parte dell'interpellanza che chiede di conoscere il numero delle postazioni radio base (BTS) installate nel comune di Bologna il dato, che è aggiornato al dicembre 2011, segnala che sono presenti sul territorio comunale 476 impianti tra impianti dedicati alle telefonia mobile e impianti DVB-H che sono invece di supporto ai servizi di televisione su apparecchi digitali mobili, in particolare 110 di Tim, 74 di Wind, 83 di H3G, 117 di Vodafone e 14 di RFI per un totale di 398 impianti di telefonia a cui si aggiungono 23 impianti DVB-H - Tetra - Croce verde e 55 microcelle dei diversi gestori per un totale quindi, come già detto di 476 impianti. Va però detto che dato che più impianti possono essere collocati sul medesimo sito (il cosiddetto co-siting), il numero di siti reali nel territorio del comune di Bologna è pari a 265 siti. Per quanto riguarda la domanda su quante sono le BTS attive su aree pubbliche comunali e a quanto ammontano le entrate di queste BTS, dirò sommariamente, per motivi di tempo e poi consegnerò successivamente al consigliere Aldovrandi i dati nel dettaglio, ma quello che posso già dire è che sono 28 i siti comunale oggetto di impianti nella maggior parte dei casi si tratta di co-siting, di impianti con più gestori presenti per una cifra che in termini medi si aggira intorno ai 20 000 euro annuo a impianto. Ripeto darò il dettaglio di tutti questi dati. Ci tengo a dire che questo è il parziale ma importante risultato frutto anche della scelta che venne fatta nel 2006 di istituire un tavolo per la telefonia mobile, e a fronte di una normativa, di una legislazione molto spinta sulla liberalizzazione che non pone ai gestori grandi vincoli su dove porre le BTS che possono essere messe senza alcuna concessione del comune sui tetti dei privati cittadini, ma il tavolo per la telefonia mobile ha avuto l'intento, realizzato, di portare quanto più possibile sugli spazi pubblici e condividendo quindi luoghi meno impattanti rispetto a rischi connessi alla salute questi impianti BTS. Proprio a questo è legato il tema dell'aumento delle tariffe. Durante il periodo commissariale era stata fatta l'operazione esattamente contraria cioè si è abbassata la tariffa richiesta ai gestori per posizionare le stazioni nelle aree pubbliche. Questo perché vi era la necessità di rendere competitive le aree pubbliche rispetto ai siti dei privati e rispetto ai quali i gestori non ha nessun vincolo di scelta di uno o di altro, la necessità era quella di rendere gli spazi pubblici più competitivi, abbassando la tariffa. Questo è stato fatto e porta alla determinazione delle tariffe che richiamavo poco fa.
Veniva poi chiesto se questi contratti prevedono dei vincoli/perimetri in termini di ampliamenti canali voce delle BTS in esercizio, il contratto di locazione disciplina esclusivamente la parte riguardante la concessione dell'area per collocare apparati tecnologici allo scopo di fornire servizi di pubblica utilità. Infatti, il procedimento di autorizzazione degli apparati trasmissivi segue la specifica normativa in tema di tutela e salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento ellettromagnetico. Tale normativa e i regolamenti vigenti non pongono alcuna eccezione sulla potenza o sul numero di canali o di frequenze utilizzabili, tali valori variano in funzione dell'area e degli obiettivi di servizio, infatti sono parametri di progetto caratteristici degli operatori.
L'unica restrizione sull'uso della potenze e delle risorse radioelettriche è il rispetto dei limiti e degli obiettivi di qualità i 20V/m e 6 V/m e devo dire che su questo, sulla verifica puntuale delle emissioni radiomagnetiche di questi impianti il comune di Bologna ha da tempo rinnovato una convenzione con Arpa che verifica puntualmente l'emanazione di onde e del rischio quindi per la salute e possiamo dire quindi con serenità ceh tutte le rilevazioni pongono gli impianti siti nel territorio di Bologna ben sotto i limiti di legge".
Il consigliere Aldrovandi si dichiara soddisfatto.
Interpellanza del consigliere Stefano Aldrovandi (Bologna 2016):
"Premesso che le telecomunicazioni mobili hanno avuto negli ultimi anni una crescita esponenziale nei loro utilizzi esse funzionano con Stazioni Radio Base in sigla BTS e queste ultime hanno moltiplicato la loro capacità in funzione delle nuove esigenze e delle nuove tecnologie; gli operatori evidentemente in funzione dell’aumento di dette capacità per ogni comunicazione a canone di affitto immutato hanno un evidente extra guadagno rispetto alle iniziali pattuizioni se detto canone non sia stato reso proporzionale alla capacità della BTS stessa.
Si chiede: di conoscere il numero delle BTS installate nel Comune di Bologna; quante di queste sono attive su aree pubbliche comunali; a quanto ammontano le entrate ( affitti ) delle BTS su aree pubbliche; le date di sottoscrizione dei contratti con gli Operatori mobili delle BTS , sono stati sottoscritti in data, e la relativa con quale durata contrattuale; se questi contratti prevedono dei vincoli/perimetri in termini di ampliamenti canali voce delle BTS in esercizio; se sono state previste nei contratti sottoscritti con gli operatori Mobili, delle verifiche e/o ri-adeguamenti delle condizioni economiche, in funzione dei nuovi servizi erogati dalle BTS stesse (Mobile Dati , UMTS, Gprs)".
Risposta della vicesindaco Silvia Giannini letta dall'assessore Luca Rizzo Nervo
"Quanto alla prima parte dell'interpellanza che chiede di conoscere il numero delle postazioni radio base (BTS) installate nel comune di Bologna il dato, che è aggiornato al dicembre 2011, segnala che sono presenti sul territorio comunale 476 impianti tra impianti dedicati alle telefonia mobile e impianti DVB-H che sono invece di supporto ai servizi di televisione su apparecchi digitali mobili, in particolare 110 di Tim, 74 di Wind, 83 di H3G, 117 di Vodafone e 14 di RFI per un totale di 398 impianti di telefonia a cui si aggiungono 23 impianti DVB-H - Tetra - Croce verde e 55 microcelle dei diversi gestori per un totale quindi, come già detto di 476 impianti. Va però detto che dato che più impianti possono essere collocati sul medesimo sito (il cosiddetto co-siting), il numero di siti reali nel territorio del comune di Bologna è pari a 265 siti. Per quanto riguarda la domanda su quante sono le BTS attive su aree pubbliche comunali e a quanto ammontano le entrate di queste BTS, dirò sommariamente, per motivi di tempo e poi consegnerò successivamente al consigliere Aldovrandi i dati nel dettaglio, ma quello che posso già dire è che sono 28 i siti comunale oggetto di impianti nella maggior parte dei casi si tratta di co-siting, di impianti con più gestori presenti per una cifra che in termini medi si aggira intorno ai 20 000 euro annuo a impianto. Ripeto darò il dettaglio di tutti questi dati. Ci tengo a dire che questo è il parziale ma importante risultato frutto anche della scelta che venne fatta nel 2006 di istituire un tavolo per la telefonia mobile, e a fronte di una normativa, di una legislazione molto spinta sulla liberalizzazione che non pone ai gestori grandi vincoli su dove porre le BTS che possono essere messe senza alcuna concessione del comune sui tetti dei privati cittadini, ma il tavolo per la telefonia mobile ha avuto l'intento, realizzato, di portare quanto più possibile sugli spazi pubblici e condividendo quindi luoghi meno impattanti rispetto a rischi connessi alla salute questi impianti BTS. Proprio a questo è legato il tema dell'aumento delle tariffe. Durante il periodo commissariale era stata fatta l'operazione esattamente contraria cioè si è abbassata la tariffa richiesta ai gestori per posizionare le stazioni nelle aree pubbliche. Questo perché vi era la necessità di rendere competitive le aree pubbliche rispetto ai siti dei privati e rispetto ai quali i gestori non ha nessun vincolo di scelta di uno o di altro, la necessità era quella di rendere gli spazi pubblici più competitivi, abbassando la tariffa. Questo è stato fatto e porta alla determinazione delle tariffe che richiamavo poco fa.
Veniva poi chiesto se questi contratti prevedono dei vincoli/perimetri in termini di ampliamenti canali voce delle BTS in esercizio, il contratto di locazione disciplina esclusivamente la parte riguardante la concessione dell'area per collocare apparati tecnologici allo scopo di fornire servizi di pubblica utilità. Infatti, il procedimento di autorizzazione degli apparati trasmissivi segue la specifica normativa in tema di tutela e salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento ellettromagnetico. Tale normativa e i regolamenti vigenti non pongono alcuna eccezione sulla potenza o sul numero di canali o di frequenze utilizzabili, tali valori variano in funzione dell'area e degli obiettivi di servizio, infatti sono parametri di progetto caratteristici degli operatori.
L'unica restrizione sull'uso della potenze e delle risorse radioelettriche è il rispetto dei limiti e degli obiettivi di qualità i 20V/m e 6 V/m e devo dire che su questo, sulla verifica puntuale delle emissioni radiomagnetiche di questi impianti il comune di Bologna ha da tempo rinnovato una convenzione con Arpa che verifica puntualmente l'emanazione di onde e del rischio quindi per la salute e possiamo dire quindi con serenità ceh tutte le rilevazioni pongono gli impianti siti nel territorio di Bologna ben sotto i limiti di legge".
Il consigliere Aldrovandi si dichiara soddisfatto.