Comunicati stampa

Comunicati stampa

IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDA MAURIZIO CEVENINI, L'INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA CATHY LA TORRE (AMELIA PER BO)


Di seguito l'intervento della consigliera Cathy La Torre (capogruppo Amelia per Bo) in ricordo di Maurizio Cevenini.

"Cari Colleghi,

vi confesso che è stato per me davvero difficile scrivere queste parole e immagino come tanti, anch'io sent...

Data:

:

Di seguito l'intervento della consigliera Cathy La Torre (capogruppo Amelia per Bo) in ricordo di Maurizio Cevenini.

"Cari Colleghi,

vi confesso che è stato per me davvero difficile scrivere queste parole e immagino come tanti, anch'io sento fortemente il bisogno di avere tempo, di avere modo di scandire il tempo di una perdita.

Perché la scomparsa di un collega, di un amico, con il quale condividi ripetuti momenti ed ed esperienze importanti è sempre un fatto che sconvolge un equilibrio, che lascia attoniti.

Se poi quella scomparsa avviene in un modo per il quale continui a pensare “non avrei mai detto che succedesse” o in un modo che ti impone di fare i conti col fatto che talvolta persone a te prossime, vicine, vivono un dramma profondo senza che si abbia modo di sondarne l’intensità, senza che si possa dire di aver compreso e magari anche aiutato…dunque…in queste circostanze davvero il senso di impotenza e lo sconforto prendono in sopravvento.

Tante parole si sono dette. La ragione di tante parole è molto semplice: ognuno di noi ha e custodisce un particolare ricordo di Maurizio.
E sono certa che ogni bolognese che lo ha conosciuto possa dire la stessa cosa.

Perché Maurizio era proprio cosi: Maurizio era di tutti e non lesinava mai la sua grande vitalità.

Quando ti capitava di girare con lui era stupefacente di come ricordasse uno per uno i nomi delle tante persone che lo salutavano, delle tante che si avvicinavano per scambiare qualche parole.

Ricordo che una volta gli chiesi: ma come fai a esserci sempre? Anzi, dissi proprio: ma come fai a essere sempre sul pezzo? Non sei stanco? Non hai mai voglia di andare in vacanza? E lui sorridendo mi rispose: la mia vacanza è Bologna..non mi immagino mai da nessun altra parte.

Non sapeva spiegarti Maurizio le ragioni della sua grande popolarità e del resto è come se chiedessimo a qualcuno di spiegarci le ragioni della propria umanità. La sua capacità di essere fra la gente, con la gente, era un dono della sua umanità…non certo una cosa che si può spiegare.

Ed era facile parlare con Maurizio perché aveva la grande capacità, assai rara in politica, di stare ad ascoltare e di farlo anche quando a parlare era una giovane donne che s’affacciava da poco alla politica. E magari davanti a una pizza, tutti insieme, con alice, alla quale pure mi stringo con grande affetto, perché so che anche i suoi stretti collaboratori soffrono intensamente il peso di questa perdita, si discuteva della Bologna che anche noi giovani ci immaginiamo per il nostro futuro. E Maurizio ti ascoltava, anche perché mi ripeteva, Federica, mia figlia, ha quasi la tua età e si è avviata ad una professione da sola, con grande caparbietà e chissà quante difficoltà incontrano oggi i giovani.

Dunque se penso a questi episodi, se ognuno di noi attinge ai ricordi, ancora di più resta un grande vuoto. Il vuoto degli ultimi tempi in cui tutti vedevamo il sorriso di Maurizio, quel sorriso che come ha detto il nostro sindaco, puliva l’aria attorno, assai affievolito. Non del tutto spento, ma attenuato.

Io non ho giudicato, neppure per un attimo il gesto di Maurizio, non ho mai avuto la pretesa di poterlo o doverlo comprendere, perché quando il dolore e la sofferenza dominano un’esistenza, in quel caso, nessuno può ergersi a giudice e nessuno può davvero comprendere l’intensità di un patimento.
No, in questi giorni sono altre le cose a cui ho pensato.
Alla famiglia prima di tutto, alla moglie, alla figlia, al fratello.
Alla nostra città, che con Maurizio, perde uno dei propri punti di riferimento.
Alle Istituzioni, che perdono un uomo di grande levatura sempre attento al valore delle istituzioni.
Alla politica che con la scomparsa di Maurizio perde uno dei volti della sua umanità…

E pensando a tutto ciò mi sono venuti in mente i versi di una poesia di Wislawa Szimborska, che fotografano il momento della fine di un evento doloroso e cosa accade dopo.. la fine e l’inizio:
dopo ogni guerra c'è chi deve ripulire, in fondo un po' d'ordine da solo non si fa.
C'è chi deve spingere le macerie ai bordi delle strade,
c'è chi deve trascinare una trave per puntellare il muro,
c'è chi deve mettere i vetri alla finestra,
bisogna ricostruire i ponti e anche le stazioni.
le maniche saranno a brandelli a forza di rimboccarle,
c'è chi con la scopa in mano ricorda ancora com'era,
c'è chi ascolta annuendo,
c'è chi talvolta dissotterrerà da sotto un cespuglio argomenti corrosi
e chi sapeva di che si trattava, deve far posto a quelli che ne sanno poco, e meno di poco e infine assolutamente nulla.

Ciao Maurizio, che tu possa trovare la tua pace".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
Back to top