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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUI SERVIZI EDUCATIVI


La Giunta comunale nei prossimi giorni esaminerà un piano di azioni relative ai servizi di nido e scuola dell’infanzia e necessarie proprio per l'apertura del prossimo anno scolastico. Il primo intervento sarà finalizzato a ridurre la lista ...

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La Giunta comunale nei prossimi giorni esaminerà un piano di azioni relative ai servizi di nido e scuola dell’infanzia e necessarie proprio per l'apertura del prossimo anno scolastico. Il primo intervento sarà finalizzato a ridurre la lista di attesa nella scuola dell’infanzia, valutando, di concerto con l’Amministrazione dello Stato, azioni che possano andare nella direzione di aumentare l’offerta di posti disponibili. Gli altri interventi serviranno per garantire l’offerta di servizi che già esistono, in un contesto normativo inderogabile che pone sempre più ostacoli ai Comuni e alla loro capacità di assumere il personale necessario a far funzionare i servizi medesimi. Non fa parte dei comportamenti dell’Amministrazione comunale di Bologna l’agire in contrasto esplicito con le leggi dello Stato. Proposte che vadano in tale direzione non sono ricevibili. Così, Marilena Pillati, assessore alla Scuola, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sui servizi educativi.

La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):

"In relazione all’articolo apparso il 15 maggio su repubblica-online e pubblicato il 16 maggio sulla stampa locale in cui si riferisce di un incontro tra l’assessore Pillati e i sindacati in cui l’assessore (cito) ha “anticipato il piano di privatizzazioni su nidi e materne. Un pezzo dei servizi educativi comunali sarà dato in appalto… e si allontana l’ipotesi di Fondazione”.
Si chiede alla Giunta di intervenire in merito, illustrando la situazione aggiornata ad oggi con le ipotesi al momento al vaglio e le motivazioni alla base di queste scelte anche alla luce dell’allentamento dei vincoli sulle assunzioni previste dal D.L.16 convertito in legge il 26 aprile.
In particolare: quali sono le maggiori criticità che sta affrontando la Giunta per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico? Quali servizi educativi la giunta sta pensando di dare in appalto, in che tempi e quanti lavoratori saranno coinvolti? Appaltare una parte dei servizi sarà alternativo alla Fondazione o l'ipotesi della Fondazione resta ancora in essere? Ci sono lavoratori che potrebbero rischiare di non vedere rinnovato il loro contratto? Che stime ci sono nei differenti scenari (compreso quello di non procedere con l’attuale assetto senza appaltare servizi e senza costituire fondazione)? Che ipotesi di massima ci sono in termini di costi e risparmi per l’amministrazione nel caso dell’appalto e nel caso della Fondazione? Come si ipotizza che la fondazione e il concessionario di un eventuale appalto coprirà i suoi costi? Se l’ipotesi della fusione delle 3 ASP cittadine abbia qualcosa a che vedere con questo tema: ovvero se si stia valutando anche l’ipotesi di delegare alcuni servizi educativi anche alla futura ASP unica.
Alla luce della conversione in legge del DL 16 e dell'allentamento dei vincoli sulle assunzioni a tempo determinato, quali sono le motivazioni ancora in essere che spingono l’amministrazione a valutare la creazione di una Fondazione o l’affidamento a terzi di alcuni servizi? Nell’ipotesi della Fondazione sarebbe eventualmente prevista la rappresentanza dei genitori all’interno del CDA?
Appaltare ad una o più cooperative il servizio di supporto all'handicap, non potrebbe comportare il rischio di abbassare la qualità del servizio (anche in termini di perdita di continuità della presenza di educatori considerando che il tasso di rotazione del personale delle cooperative e’ relativamente più alto rispetto a quello del settore pubblico)?
Appaltando ad una o più cooperative il post scuola e differenziando quindi gli educatori delle ultime ore da quelli del resto della giornata, i genitori che vengono a prendere il bambino, non avrebbero un ritorno dall'educatore che ha seguito il bambino durante la maggior parte della giornata con conseguente indebolimento del rapporto di fiducia genitore-educatore. Pensate che questo sia un problema rilevante o che possa essere in qualche modo eliminato?
Appaltare servizi educativi non comporterebbe il grave rischio per il Comune di perdere delle qualificate competenze e prezioso know how costruito in decenni di gestione dei servizi?"

La risposta dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati:

"Ringrazio il consigliere Piazza per l'opportunità che mi dà di parlare in questa sede di un tema molto importante e molto delicato. Le dico fin da ora che la complessità e la vastità dei temi che lei pone, che sono sicuramente molto importanti, non possono essere trattati nei pochi minuti che ho a disposizione. Cercherò di dare un quadro generale rinviando ad altre occasioni gli approfondimenti necessari.

LAmministrazione intende ripensare il sistema dei servizi che si rivolgono all’infanzia, mettendo in campo una capacità di innovazione, ma anche di coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali che hanno a cuore l'educazione e la formazione e che intendono fare la loro parte per qualificare e sviluppare il sistema educativo e scolastico, perché noi vogliamo consolidare i risultati che si sono raggiunti qui a Bologna.

Lidea di un progetto, che è già inserita tra le prioritàdellAmministrazione comunale, si è consolidata con la constatazione che le criticità di questo momento storico minano alla base il sistema integrato dei servizi e il ruolo fin qui svolto dallEnte locale: parlo dei vincoli e dellincertezza della normativa producono instabilità, con conseguenti riflessi sulla qualità dei servizi.

Queste considerazioni sono ancor più vere se riferite ad un ambito, come quello educativo e formativo rivolto allinfanzia, che fa della stabilitàe della continuità sia educativa che delle relazioni uno dei suoi principali fattori di qualità.

L'Amministrazione sta lavorando a un progetto e quando listruttoria sarà conclusa il progetto verrà sottoposto a unampia e partecipata discussione, come merita un tema di questa rilevanza. Ci prenderemo il tempo necessario, affinché il Consiglio comunale possa assumere una formale decisione in tempo utile per l'inizio dell'anno scolastico prossimo, a partire cioè da settembre 2013.

Prendersi un tempo adeguato per questa discussione non ci deve, tuttavia, far dimenticare che è indispensabile affrontare adeguatamente il prossimo anno scolastico, con lobiettivo di mantenere il livello dei servizi sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, a settembre 2012.

Per fare questo sono necessari alcuni interventi, tenendo conto dei numerosi vincoli normativi inderogabili, che le recenti disposizioni normative non consentono di superare, come ho già avuto modo di precisare in questa aula anche di recente.

La Giunta nei prossimi giorni esaminerà un piano di azioni relative ai servizi di nido e scuola dellinfanzia e necessarie proprio per l'apertura del prossimo anno scolastico.

Il primo intervento sarà finalizzato a ridurre la lista di attesa nella scuola dellinfanzia, valutando, di concerto con lAmministrazione dello Stato, azioni che possano andare nella direzione di aumentare lofferta di posti disponibili.

Gli altri interventi serviranno per garantire lofferta di servizi che già esistono, in un contesto che pone sempre più ostacoli ai Comuni e alla loro capacità di assumere il personale necessario a far funzionare i servizi medesimi.

Posso assicurare che limpegno dellAmministrazione comunale per il superamento dei numerosi, e talvolta tra loro contrastanti, vincoli normativi è stato incessante a partire dallautunno scorso. Ricordo che il mio primo intervento in Consiglio risale al 9 gennaio scorso. Alcuni risultati sono stati raggiunti, ad esempio quello di poter fare le sostituzioni del personale assente, ma non sono sufficienti e permane limpossibilità ad assumere a settembre tutto il personale necessario al funzionamento dei servizi.

In questo contesto così complicato, il Comune di Bologna non intende rinunciare ad un solo posto offerto nelle proprie strutture di nido o di scuola dellinfanzia, limitando lintervento ad alcuni ambiti del funzionamento dei servizi, che in molte altre realtà, anche della nostra Regione e della nostra città, vedono già oggi la collaborazione qualificata di soggetti del terzo settore, si pensi allassistenza educativa ai bambini disabili nelle scuole dinfanzia anche nel nostro comune.

In sintesi, lindirizzo dellAmministrazione Comunale si traduce nell'immediato in una diversa organizzazione di alcune specifiche attività: l’orario prolungato nei nidi (dopo le 16,30), il sostegno educativo ai bambini disabili, le attività ausiliarie nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, ovviamente limitatamente a quelli che sono i posti vacanti.

Nel fare questo, al fine di garantire la qualità dellofferta, verranno utilizzate tutte le modalità per garantire l’unitarietà del servizio attraverso un progetto che ne integri le diverse componenti, e per richiedere a chi gestirà le attività interessate di impiegare i lavoratori attualmente operanti nei servizi, i quali potranno avere così una stabilità lavorativa.

A proposito dellinsieme delle azioni che vi ho sinteticamente descritto, è mia intenzione informare in modo più puntuale la commissione consiliare competente.

Da ultimo, e vogliamo essere chiari, non fa parte dei comportamenti dellAmministrazione comunale di Bologna lagire in contrasto esplicito con le leggi dello Stato. Proposte che vadano in tale direzione non sono, quindi, per noi ricevibili".


Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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