QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU LAZZARETTO E PEOPLE MOVER
Patrizia Gabellini, assessore all'Urbanistica, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sull'impatto che la rinuncia da parte dell’Universit...
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Patrizia Gabellini, assessore all'Urbanistica, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sull'impatto che la rinuncia da parte dell’Università al lotto “D” dell’area del Lazzaretto avrà sul progetto People Mover.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Apprendiamo l’avvenuta disdetta da parte dell’Università rispetto al lotto “D” dell’area del Lazzaretto. Al riguardo, chiedo se l’Amministrazione Comunale non ritenga che tale fatto nuovo sia idoneo a compromettere la sostenibilità economica dell’intera operazione urbanistica, nonché ad alterare l’ equilibrio e le previsioni economiche del progetto del People Mover".
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti gli articoli di stampa ed i lanci di agenzia relativi al ridimensionamento dei progetti previsti in zona Lazzaretto, chiedo a Sindaco e Giunta se non ritengano possibile che la decisione assunta dall'Università di rinunciare ad un parte importante del progetto di espansione in zona Lazzaretto possa in qualche modo implicare una rivisitazione del progetto di People Mover; in caso di risposta negativa, si chiede su quali stime e analisi si è giunti a tale conclusione".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Ricordo che il problema era già aperto quando questa Amministrazione ha cominciato a lavorare, l'Università per prima ha risentito del cambiamento fondamentale che sta avvenendo nell'economia del Paese, perché la riforma universitaria ha obbligato tutti gli Atenei a ridurre drasticamente il numero dei Dipartimenti e delle Facoltà.
Erano intercorsi diversi incontri tra l'Amministrazione con i suoi assessori e l'Università in tutte le sue articolazioni decisionali, in particolare Rettore e vicerettore competente, allo scopo di capire quale potesse essere lo scenario attendibile che consentisse a tutti di prendere le decisioni del caso. Ed è stata proprio la preoccupazione emersa dagli attuatori, coloro che già hanno edifici in costruzione, e coloro che devono partire con i cantieri 2013, che ha indotto a chiedere formalmente un pronunciamento definitivo da parte dell'Università. Questo pronunciamento ci è stato dato dall'Università con lettera datata 7 maggio 2012, con la quale l'Ateneo ha confermato, nel quadro di progressiva e importante riduzione delle proprie risorse finanziarie e del proprio cambiamento statutario e organizzativo, il ruolo strategico dell'area del Lazzaretto per nuove sedi della Facoltà di Ingegneria, che peraltro sono già presenti in zona, riducendo però il programma edilizio originale definito dal protocollo di intesa del 2002 e dal piano particolareggiato del Lazzaretto.
Attorno a questo comparto dico subito che le preoccupazioni sono di diverso ordine, perché questo comparto è molto difficile. Fin da quando è stato incluso nei programmi di pianificazione della città, risaliamo al PRG del 1985, ha avuto una serie di diverse ipotesi di sistemazione proprio in virtù del fatto che ci sono questi elettrodotti ad alta tensione che vanno interrati, ci sono dei terreni di ex cava, quindi siamo di fronte ad un comparto che ha una natura particolarmente complessa per essere riorganizzato. E' stata la necessità di prendere di petto il problema, tenendo conto delle diverse questioni interconnesse, che ha fatto chiedere ed ottenere finalmente dall'Università un pronunciamento sulle sue decisioni e sugli scenari.
Credo che l'Amministrazione abbia fatto il suo compito. Ha sollecitato i diversi soggetti per rispondere alle preoccupazioni degli attuatori, facendo in modo che finalmente le diverse incertezze e le sospensioni di giudizio precipitassero e ci mettessero in condizione di agire. Questa è la ragione della richiesta formale del sindaco al rettore, della risposta formale del rettore, e dell'atto di indirizzo che era già pronto, proprio perché la cosa ci stava particolarmente a cuore, per l'avvio della variante al piano particolareggiato, che è quindi ora possibile. Dico subito che sarà una variante che consentirà un confronto sul destino di questo comparto. Una variante che richiede di studiare diversi aspetti, e non solo quello del People moover, e comincio da quelli che sono gli aspetti che devono essere studiati.
Prima vi dico quello che viene a mancare. Questo sarà importante per ciò che aggiungerò sulle ricadute e la sostenibilità del People moover. Ciò che viene a mancare sono 19.290 metri quadrati di superficie utile destinata ai Dipartimenti che la vicepresidente Scarano ricordava prima, sul totale di interventi dell'Università negli altri lotti che erano 19.290 più 31.950. Quindi quello che viene a mancare rispetto ad interventi complessivi dell'Università, su 50.000 circa complessivi è il 40%. Questo fermo restando tutto il resto del comparto, che non possiamo dimenticare, e alcuni lotti sono già in costruzione.
La variante comporta diverse cose. Dico quelle che trovo molto impegnative, perché io oggi non sono effettivamente in grado di dire come proponiamo il quadro. Posso dire quali sono i problemi che ritengo di avere sufficientemente chiari. Sono tutte aree comunali, questo è un punto che forse sfugge e che io invece ritengo che il Consiglio nel suo insieme debba tenere presente. E' parte consistente del patrimonioo dell'amministrazione comunale da valorizzare, perché tutte le aree conferite all'università venivano conferite ad esse per costruirci sopra. Sono aree la cui valorizzazione comporta in termini di oneri le risorse necessarie all'interramento degli elettrodotti. Quindi, la sistemazione di questo comparto non può prescindere da questa grande operazione che che è l'interramento degli elettrodotti. La valorizzazione del nostro patrimonio pubblico va fatta, una consistente quota di housing sociale prevista sul Lazzaretto e l'altra sull'ex mercato ortofrutticolo sono necessarie. I temi che abbiamo di fronte sono: come valorizzare le aree pubbliche, e quindi dovendo alienare un lotto nostro con il recupero dell'housing sociale su altre aree, quindi dover ridestinare per usi coerenti e utili, viste le caratteristiche del comparto e visto l'andamento della domanda di mercato, per poter valorizzare le altre aree di proprietà pubblica che erano destinate all'università. Questi usi vanno individuati. Questo come tema generale della variante, cui si aggiunge quello del people mover.
Al di là degli aspetti tecnici, vorrei trasmettere il fatto che la realizzazione di questo comparto, di fronte a una situazione drasticamente cambiata, come dice il Rettore, che ha messo in crisi tutti i piani edilizi di tutti gli atenei d'Italia, perché negli anni in cui si è fatto il piano di espansione a Bologna si è fatto ovunque, noi dobbiamo capire come fronteggiarla. Io penso che sia un'operazione bolognese che va vista su un piano più generale.
Sul people mover, i dati che posso dare sono questi: il piano economico finanziario allegato al contratto evidenzia nell'ipotesi di utenze e tariffazione prefigurate dal concessionario in sede di relazione illustrativa del medesimo, entrate annue, riferibili al segmento di utenza a tariffa piena (utenti che dalla stazione vanno all'aeroporto)nettamente preponderanti rispetto agli utenti a tariffa ridotta, ovvero gli utenti che vanno dalla stazione al Lazzaretto o da questo all'aeroporto, essendo prevista al Lazzaretto la fermata di interscambio perché il people mover è a rotaia unica. Il rapporto tra il contributo in termini di tariffazione dell'utenza e quello a tariffa ridotta è di 7 a 1. Questo nel contratto originario, e quell'uno non viene completament eeroso, perché l'intervento universitario che era stato messo in programma si riduce del 50%. Ora in termini di utenza non è esattamente la stessa cosa e va rifatto un calcolo, però non viene amancare totalmente questo apporto e, soprattutto, andrà opportunamente quantificato a valle di una decisione sulle nuove destinazioni d'uso delle aree, quale è l'utenza che si aggiungerà per i nuovi usi che subentreranno a quelli mancati dell'università. Quindi questo rapporto 7 a 1 andrà rivisto nelle sue componenti. Quest aè la ragione per cui quando in seguito alla commissione sul PGS è venuta a trattare dei grandi comparti in via di attuazione e in quella sede si è data informazione dell'atto di indirizzo approvato il giorno prima, a fronte dell'immediata reazione di vedere automaticamente saltare il progetto del people mover, ho personalmente risposto che questo rapporto non è immediato per quello che ho detto ora. Questa premessa dovrebbe essere utile a dare l'idea di come la variante del Lazzaretto, che peraltro per essere rapida e non portarci dei danni, manterrà invariato l'impianto stradale previsto che è anche quello infrastrutturale per i quali ci sono già i progetti definitivi si cambieranno solament ealcune destinazioni d'uso e in alcuni lotti sarà necessario rivedere il piano volumetrico.
Un ragionamento sul people mover sarà fatto a bocce ferme, una volta definita la variante su cui stiamo cominciando a lavorare a seguito dell'atto di indirizzo.
In conclusione, come in più occasioni ho avuto modo di sottolineare, l'aspetto per me rilevante è che parliamo di una navetta di collegamento tra due piattaforme, che ritengo abbia una valenza strategica. Come si può vedere in giro per il mondo i collegamenti rapidi e diretti sono di una specie diversa da tutti gli altri tipi di collegamento. I collegamenti per eccellenza sono l'alta velocità. Quindi le valutazioni sul people mover devono essere fatte: mentre è stato approvato il progetto definitivo da un punto di vista tecnico, il piano di fattibilità è quello che è oggetto di ulteriore approfondimento assieme ai patti societari. E' evidente che questa variante del Lazzaretto entrerà nelle valutazioni, anche se non ritengo sia un elemento che scardina l'impianto complessivo del piano economico finanziario".
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Apprendiamo l’avvenuta disdetta da parte dell’Università rispetto al lotto “D” dell’area del Lazzaretto. Al riguardo, chiedo se l’Amministrazione Comunale non ritenga che tale fatto nuovo sia idoneo a compromettere la sostenibilità economica dell’intera operazione urbanistica, nonché ad alterare l’ equilibrio e le previsioni economiche del progetto del People Mover".
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti gli articoli di stampa ed i lanci di agenzia relativi al ridimensionamento dei progetti previsti in zona Lazzaretto, chiedo a Sindaco e Giunta se non ritengano possibile che la decisione assunta dall'Università di rinunciare ad un parte importante del progetto di espansione in zona Lazzaretto possa in qualche modo implicare una rivisitazione del progetto di People Mover; in caso di risposta negativa, si chiede su quali stime e analisi si è giunti a tale conclusione".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Ricordo che il problema era già aperto quando questa Amministrazione ha cominciato a lavorare, l'Università per prima ha risentito del cambiamento fondamentale che sta avvenendo nell'economia del Paese, perché la riforma universitaria ha obbligato tutti gli Atenei a ridurre drasticamente il numero dei Dipartimenti e delle Facoltà.
Erano intercorsi diversi incontri tra l'Amministrazione con i suoi assessori e l'Università in tutte le sue articolazioni decisionali, in particolare Rettore e vicerettore competente, allo scopo di capire quale potesse essere lo scenario attendibile che consentisse a tutti di prendere le decisioni del caso. Ed è stata proprio la preoccupazione emersa dagli attuatori, coloro che già hanno edifici in costruzione, e coloro che devono partire con i cantieri 2013, che ha indotto a chiedere formalmente un pronunciamento definitivo da parte dell'Università. Questo pronunciamento ci è stato dato dall'Università con lettera datata 7 maggio 2012, con la quale l'Ateneo ha confermato, nel quadro di progressiva e importante riduzione delle proprie risorse finanziarie e del proprio cambiamento statutario e organizzativo, il ruolo strategico dell'area del Lazzaretto per nuove sedi della Facoltà di Ingegneria, che peraltro sono già presenti in zona, riducendo però il programma edilizio originale definito dal protocollo di intesa del 2002 e dal piano particolareggiato del Lazzaretto.
Attorno a questo comparto dico subito che le preoccupazioni sono di diverso ordine, perché questo comparto è molto difficile. Fin da quando è stato incluso nei programmi di pianificazione della città, risaliamo al PRG del 1985, ha avuto una serie di diverse ipotesi di sistemazione proprio in virtù del fatto che ci sono questi elettrodotti ad alta tensione che vanno interrati, ci sono dei terreni di ex cava, quindi siamo di fronte ad un comparto che ha una natura particolarmente complessa per essere riorganizzato. E' stata la necessità di prendere di petto il problema, tenendo conto delle diverse questioni interconnesse, che ha fatto chiedere ed ottenere finalmente dall'Università un pronunciamento sulle sue decisioni e sugli scenari.
Credo che l'Amministrazione abbia fatto il suo compito. Ha sollecitato i diversi soggetti per rispondere alle preoccupazioni degli attuatori, facendo in modo che finalmente le diverse incertezze e le sospensioni di giudizio precipitassero e ci mettessero in condizione di agire. Questa è la ragione della richiesta formale del sindaco al rettore, della risposta formale del rettore, e dell'atto di indirizzo che era già pronto, proprio perché la cosa ci stava particolarmente a cuore, per l'avvio della variante al piano particolareggiato, che è quindi ora possibile. Dico subito che sarà una variante che consentirà un confronto sul destino di questo comparto. Una variante che richiede di studiare diversi aspetti, e non solo quello del People moover, e comincio da quelli che sono gli aspetti che devono essere studiati.
Prima vi dico quello che viene a mancare. Questo sarà importante per ciò che aggiungerò sulle ricadute e la sostenibilità del People moover. Ciò che viene a mancare sono 19.290 metri quadrati di superficie utile destinata ai Dipartimenti che la vicepresidente Scarano ricordava prima, sul totale di interventi dell'Università negli altri lotti che erano 19.290 più 31.950. Quindi quello che viene a mancare rispetto ad interventi complessivi dell'Università, su 50.000 circa complessivi è il 40%. Questo fermo restando tutto il resto del comparto, che non possiamo dimenticare, e alcuni lotti sono già in costruzione.
La variante comporta diverse cose. Dico quelle che trovo molto impegnative, perché io oggi non sono effettivamente in grado di dire come proponiamo il quadro. Posso dire quali sono i problemi che ritengo di avere sufficientemente chiari. Sono tutte aree comunali, questo è un punto che forse sfugge e che io invece ritengo che il Consiglio nel suo insieme debba tenere presente. E' parte consistente del patrimonioo dell'amministrazione comunale da valorizzare, perché tutte le aree conferite all'università venivano conferite ad esse per costruirci sopra. Sono aree la cui valorizzazione comporta in termini di oneri le risorse necessarie all'interramento degli elettrodotti. Quindi, la sistemazione di questo comparto non può prescindere da questa grande operazione che che è l'interramento degli elettrodotti. La valorizzazione del nostro patrimonio pubblico va fatta, una consistente quota di housing sociale prevista sul Lazzaretto e l'altra sull'ex mercato ortofrutticolo sono necessarie. I temi che abbiamo di fronte sono: come valorizzare le aree pubbliche, e quindi dovendo alienare un lotto nostro con il recupero dell'housing sociale su altre aree, quindi dover ridestinare per usi coerenti e utili, viste le caratteristiche del comparto e visto l'andamento della domanda di mercato, per poter valorizzare le altre aree di proprietà pubblica che erano destinate all'università. Questi usi vanno individuati. Questo come tema generale della variante, cui si aggiunge quello del people mover.
Al di là degli aspetti tecnici, vorrei trasmettere il fatto che la realizzazione di questo comparto, di fronte a una situazione drasticamente cambiata, come dice il Rettore, che ha messo in crisi tutti i piani edilizi di tutti gli atenei d'Italia, perché negli anni in cui si è fatto il piano di espansione a Bologna si è fatto ovunque, noi dobbiamo capire come fronteggiarla. Io penso che sia un'operazione bolognese che va vista su un piano più generale.
Sul people mover, i dati che posso dare sono questi: il piano economico finanziario allegato al contratto evidenzia nell'ipotesi di utenze e tariffazione prefigurate dal concessionario in sede di relazione illustrativa del medesimo, entrate annue, riferibili al segmento di utenza a tariffa piena (utenti che dalla stazione vanno all'aeroporto)nettamente preponderanti rispetto agli utenti a tariffa ridotta, ovvero gli utenti che vanno dalla stazione al Lazzaretto o da questo all'aeroporto, essendo prevista al Lazzaretto la fermata di interscambio perché il people mover è a rotaia unica. Il rapporto tra il contributo in termini di tariffazione dell'utenza e quello a tariffa ridotta è di 7 a 1. Questo nel contratto originario, e quell'uno non viene completament eeroso, perché l'intervento universitario che era stato messo in programma si riduce del 50%. Ora in termini di utenza non è esattamente la stessa cosa e va rifatto un calcolo, però non viene amancare totalmente questo apporto e, soprattutto, andrà opportunamente quantificato a valle di una decisione sulle nuove destinazioni d'uso delle aree, quale è l'utenza che si aggiungerà per i nuovi usi che subentreranno a quelli mancati dell'università. Quindi questo rapporto 7 a 1 andrà rivisto nelle sue componenti. Quest aè la ragione per cui quando in seguito alla commissione sul PGS è venuta a trattare dei grandi comparti in via di attuazione e in quella sede si è data informazione dell'atto di indirizzo approvato il giorno prima, a fronte dell'immediata reazione di vedere automaticamente saltare il progetto del people mover, ho personalmente risposto che questo rapporto non è immediato per quello che ho detto ora. Questa premessa dovrebbe essere utile a dare l'idea di come la variante del Lazzaretto, che peraltro per essere rapida e non portarci dei danni, manterrà invariato l'impianto stradale previsto che è anche quello infrastrutturale per i quali ci sono già i progetti definitivi si cambieranno solament ealcune destinazioni d'uso e in alcuni lotti sarà necessario rivedere il piano volumetrico.
Un ragionamento sul people mover sarà fatto a bocce ferme, una volta definita la variante su cui stiamo cominciando a lavorare a seguito dell'atto di indirizzo.
In conclusione, come in più occasioni ho avuto modo di sottolineare, l'aspetto per me rilevante è che parliamo di una navetta di collegamento tra due piattaforme, che ritengo abbia una valenza strategica. Come si può vedere in giro per il mondo i collegamenti rapidi e diretti sono di una specie diversa da tutti gli altri tipi di collegamento. I collegamenti per eccellenza sono l'alta velocità. Quindi le valutazioni sul people mover devono essere fatte: mentre è stato approvato il progetto definitivo da un punto di vista tecnico, il piano di fattibilità è quello che è oggetto di ulteriore approfondimento assieme ai patti societari. E' evidente che questa variante del Lazzaretto entrerà nelle valutazioni, anche se non ritengo sia un elemento che scardina l'impianto complessivo del piano economico finanziario".