Comunicati stampa

Comunicati stampa

CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE MIRCO PIERALISI (AMELIA PER BO) SU SISMA, MAESTRE E MINISTRI


Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Mirco Pieralisi (Amelia per Bo) su sisma, maestre e ministri:

"Poter dire si torna a scuola, per noi,in fondo fortunate persone delle retrovie del sisma, è stata una liber...

Data:

:

Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Mirco Pieralisi (Amelia per Bo) su sisma, maestre e ministri:

"Poter dire si torna a scuola, per noi,in fondo fortunate persone delle retrovie del sisma, è stata una liberazione. Si torna a scuola, lo scrivevamo, lo dicevamo, lo ripetevamo in continuazione. E stamattina si ricominciava con i bambini e i ragazzi, che per alcuni giorni avevano interrotto una routine fatta di lettere, numeri, ma anche di corsi, palestre, catechismi, orari scanditi. Ricominciavano anche le maestre e tutti gli altri insegnanti che si erano chinati sotto le cattedre martedì scorso, alzando la testa in continuazione per vedere se "loro", rannicchiati sotto i banchi, rispettassero le consegne. E naturalmente, soprattutto i più piccoli, dalle materne alle medie, erano perfettamente al loro posto, come avevano imparato. "Accidenti questa volta è vero!", ha detto qualcuno. E poi in ordine tutti fuori, il rito dell'appello (incredibilmente è stata la prima volta che mi sono portato dietro il registro, sempre dimenticato nelle esercitazioni). Ho in mente le sequenze dell'uscita dalle aule, i serpentoni che raggiungevano il centro del giardino, l'appello, l'immancabile partita di calcio pochi minuti dopo. Scene di assoluta normalità, una comunità che reagisce sotto la guida non casuale di donne abituate a fare prima che a chiedere. E mentre apprendiamo che in diverse scuole genitori e insegnanti nelle feste di fine anno raccoglieranno fondi per le scuole più colpite dal sisma, sono contento di poter dire che uomini e donne di questa amministrazione, come i nostri tecnici e operai, sono stati alla loro altezza.
Dall'altra parte del paese, anzi in una sorta di mondo alla rovescia, un ministro dell'istruzione, in teoria istruito egli stesso, enumera parole e concetti che oggi ancora di più appaiono usciti dal sorriso beffardo di un clown: premi, competizione, gare, incentivi, denaro, carriera e, soprattutto la parola "bipartizan" che piace di più "meritrocazia", il merito legato al successo e al potere, se vogliamo stare alla radice del termine. Francamente al ministro Profumo preferisco il maestro e compagno di lotta per la difesa della scuola pubblica, Paolo Limonta che risponde con tranquilla fermezza:
"Caro ministro Profumo, mi sembra evidente che la mia idea di Scuola Pubblica di Qualità sia sideralmente diversa dalla sua. Io non lavorerò tutti i giorni nella mia classe per prepararle il suo studente modello da premiare. Io lavorerò ogni giorno insieme a tutti i miei "bambini modello", ognuno con la sua personalità, con le sue ricchezze e specificità, con le sue paure e le sue gioie, con le sue modalità e i suoi tempi per partecipare alla vita della classe. Nella mia scuola, che le ricordo essere la scuola di migliaia di maestre e maestri, professoresse e professori che la pensano come me, preferiamo usare il "noi", lavorare in gruppo, non correre troppo e fermarci quando lo si ritiene utile alla classe e al singolo studente. E, soprattutto, ci piace "imparare insegnando" e questo lo si può fare se, ogni giorno, si è capaci di guardare e leggere negli occhi di bambini e ragazzi prendendosi, per questo, tutto il tempo necessario..."
Ecco allora che il ministro sembra rispondergli (se esistesse un ministro che parla con i maestri):
"Questa riforma ce la chiede l'Europa della cultura e del lavoro. E ce la impongono mercati sempre più internazionali e anglofili, sempre più specialistici e desiderosi di pescare dalle università i migliori."
Mi verrebbe da rispondere con disprezzo che i mercati e i mercanti dovrebbero star fuori dal tempio della cultura e dell'educazione, ma preferisco, per mostrarvi l'abisso esistente tra una maestra di scuola e un ministro di qualcosa, le semplici parole di Cristina Contri, che stamattina avrebbe preferito trovarsi nella sua scuola di Modena:
"Ecco io vorrei tornare a scuola lunedì, vorrei incontrare i miei alunni e farli raccontare, vorrei dare loro i compiti delle vacanze, vorrei fare il gioco del “mi ricordo” per mettere in fila tutto quello che abbiamo fatto quest’anno, e poi vorrei dare loro un senso di normalità, perché la quotidianità rassicura. Lo so che nessuno di noi è tranquillo, lo so che avrò paura e sussulterò ad ogni vibrazione e ad ogni strano rumore, eppure io sono convinta che questo gesto di forza e di coraggio noi adulti lo dobbiamo ai piccoli, perché ci hanno visto avere paura e si sono spaventati, e allora dobbiamo comunicargli che anche se si è spaventati si continua a vivere, non ci si perde, si va avanti, si sta insieme, si parla e si impara. Perché se il terremoto è angoscia di una comunità, è nella comunità che l’angoscia deve essere elaborata".
Donna, capace e meritevole, insegnante della scuola della Repubblica. E soprattutto senza prezzo. Fuori mercato, appunto."

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:13
Back to top