QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PEOPLE MOVER
Andrea Colombo, assessore alla Mobilità, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega nord) sul People mover.
La domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa r...
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Andrea Colombo, assessore alla Mobilità, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega nord) sul People mover.
La domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo alle dichiarazionI sul People Mover , si chiede al sindaco e alla giunta: di spiegare meglio al Consiglio il concetto di <opera strategica per il futuro della città>; se non convenga con lo scrivente che la disinformazione sul progetto People mover nasca altresì dal fatto che a tutt'oggi non si comprendono bene diversi aspetti sia economici sia societari ma soprattutto non si conoscano ancora i rischi che potrebbero derivare in capo all'amministrazione per una tale faraonica opera che si va a ripubblicizzare in un particolare momento".
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo:
"Quando il Sindaco in radio ha parlato del People mover come opera infrastrutturale strategica, credo facesse riferimento al fatto che, come giustamente chiede e auspica il consigliere Bernardini, a Bologna abbiamo bisogno di fare un salto in avanti rispetto a decenni di immobilismo sul fronte delle infrastrutture di mobilità per risolvere i problemi di traffico di Bologna. All'interno della nostra strategia stanno due progetti tra loro non in contraddizione, ma che si rafforzano a vicenda: il People mover e un programma di completamento del Servizio ferroviario metropolitano e di filoviarizzazione del trasporto pubblico urbano. La nostra strategia è molto chiara: affermare che Bologna ha bisogno di risolvere i nodi critici della mobilità interna al territorio comunale, con un progetto che punti fortemente - valorizzando le reti già esistenti - ad aumentare il numero di cittadini e di city users che utilizzano tutti i giorni il trasporto pubblico (sia esso il treno o l'autobus) per muoversi in città al posto della macchina. Dall'altro lato, abbiamo bisogno di un sistema specializzato, come il People mover, per garantire una forte accessibilità esterna a Bologna, a vantaggio della sua competitività nazionale ed internazionale e delle sue eccellenze produttive che anche in questi ultimi giorni, a seguito del terremoto, stanno trovando nuovamente visibilità.
Un'accessibilità esterna che deve partire dalle due principali porte di ingresso infrastrutturali alla città: l'alta velocità e l'aeroporto. E' questa la funzione del People mover: connettere queste due porte d'accesso alla città, con la città stessa. Peraltro a fronte di questi due poli che vedono uno sviluppo in parte avviato, in parte già realizzato, che spinge a investire ulteriormente su una connessione fra di essi. Fra pochi giorni finalmente sarà avviato il passante Alta velocità sotterraneo ed entro la fine dell'anno potranno cominciare a fermarsi anche in treno nella nuova stazione interrata di via Carracci. Ed è partito un piano di importante restyling dell'aeroporto necessario per adeguarlo agli attuali flussi di passeggeri e, in futuro, svilupparne ulteriormente la funzione su scala regionale e nazionale.
Per quanto riguarda il People mover posso dire che l'Amministrazione comunale, fin dall'inizio del mandato, si è adoperata - come previsto dal programma elettorale sottoscritto da tutte le forze oggi di governo - affinché, nel confermare la scelta di quell'opera, nello stesso tempo sussistessero tutte le garanzie necessarie prima di realizzarla. E' stato approvato in linea tecnica il progetto esecutivo, non senza prescrizioni in grado di assicurare le migliori prestazioni in termini di sicurezza e basso impatto ambientale. E' stato subordinato l'avvio dei cantieri alla presentazione di un nuovo piano economico-finanziario che dimostri e confermi la sostenibilità dell'opera. Ed è stato inoltre richiesto a Marconi Express e all'ex Atc, ora Tper, di andare a una modifica dei patti para sociali per alleggerire il ruolo indiretto dell'ente locale Comune nell'operazione. Va ricordato che proprio per i chiari di luna di finanza pubblica che venivano ricordati dal consigliere, si tratta di un'operazione in grado di dotare Bologna delle infrastrutture di cui ha bisogno pur a risorse pubbliche calanti. Si tratta infatti di una concessione di progettazione, realizzazione e gestione che fa leva per il 70% su capitali privati. Un modo di rispondere alla crisi economica che sta investendo i bilanci degli enti locali e di mettere in moto risorse private anche in termini occupazionali e finanziari e per dare a Bologna le infrastrutture di cui ha bisogno.
Concludo su due temi specifici sollevati nelle scorse settimane: il primo è il tema dei passeggeri del Marconi su cui dobbiamo tutti assumere un atteggiamento meno contingente guardando al trend complessivo. C'è chi ha gridato allo stop al People mover perché negli ultimi mesi del 2011 c'era stato un calo, non credo che ora ci sia bisogno di fare il tifo organizzato perché nell'aprile 2012 c'è stato un aumetno del +6%, meglio anche di Milano e Napoli, per il Marconi di Bologna. Così come il tema del Lazzaretto: è vero che sta venendo meno l'ipotesi della realizzazione di una parte di aree universitarie, ma è anche vero che la giunta comunale è intenzionata a sostituire quella parte che salta con altri insediamenti che garantiranno quindi una domanda di mobilità nel Lazzaretto. Ma soprattutto voglio ricordare dal punto di vista economico finanziario che l'eventuale contributo alla gestione da parte dell'Amministrazione comunale è legato esclusivamente al segmento di utenza a tariffa piena, non dipende dai passeggeri a tratta intermedia fino al Lazzaretto. In sostanza l'equilibrio è fatto salvo".
Il consigliere Bernardini si è dichiarato: non soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Manes Bernardini (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo alle dichiarazionI sul People Mover , si chiede al sindaco e alla giunta: di spiegare meglio al Consiglio il concetto di <opera strategica per il futuro della città>; se non convenga con lo scrivente che la disinformazione sul progetto People mover nasca altresì dal fatto che a tutt'oggi non si comprendono bene diversi aspetti sia economici sia societari ma soprattutto non si conoscano ancora i rischi che potrebbero derivare in capo all'amministrazione per una tale faraonica opera che si va a ripubblicizzare in un particolare momento".
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo:
"Quando il Sindaco in radio ha parlato del People mover come opera infrastrutturale strategica, credo facesse riferimento al fatto che, come giustamente chiede e auspica il consigliere Bernardini, a Bologna abbiamo bisogno di fare un salto in avanti rispetto a decenni di immobilismo sul fronte delle infrastrutture di mobilità per risolvere i problemi di traffico di Bologna. All'interno della nostra strategia stanno due progetti tra loro non in contraddizione, ma che si rafforzano a vicenda: il People mover e un programma di completamento del Servizio ferroviario metropolitano e di filoviarizzazione del trasporto pubblico urbano. La nostra strategia è molto chiara: affermare che Bologna ha bisogno di risolvere i nodi critici della mobilità interna al territorio comunale, con un progetto che punti fortemente - valorizzando le reti già esistenti - ad aumentare il numero di cittadini e di city users che utilizzano tutti i giorni il trasporto pubblico (sia esso il treno o l'autobus) per muoversi in città al posto della macchina. Dall'altro lato, abbiamo bisogno di un sistema specializzato, come il People mover, per garantire una forte accessibilità esterna a Bologna, a vantaggio della sua competitività nazionale ed internazionale e delle sue eccellenze produttive che anche in questi ultimi giorni, a seguito del terremoto, stanno trovando nuovamente visibilità.
Un'accessibilità esterna che deve partire dalle due principali porte di ingresso infrastrutturali alla città: l'alta velocità e l'aeroporto. E' questa la funzione del People mover: connettere queste due porte d'accesso alla città, con la città stessa. Peraltro a fronte di questi due poli che vedono uno sviluppo in parte avviato, in parte già realizzato, che spinge a investire ulteriormente su una connessione fra di essi. Fra pochi giorni finalmente sarà avviato il passante Alta velocità sotterraneo ed entro la fine dell'anno potranno cominciare a fermarsi anche in treno nella nuova stazione interrata di via Carracci. Ed è partito un piano di importante restyling dell'aeroporto necessario per adeguarlo agli attuali flussi di passeggeri e, in futuro, svilupparne ulteriormente la funzione su scala regionale e nazionale.
Per quanto riguarda il People mover posso dire che l'Amministrazione comunale, fin dall'inizio del mandato, si è adoperata - come previsto dal programma elettorale sottoscritto da tutte le forze oggi di governo - affinché, nel confermare la scelta di quell'opera, nello stesso tempo sussistessero tutte le garanzie necessarie prima di realizzarla. E' stato approvato in linea tecnica il progetto esecutivo, non senza prescrizioni in grado di assicurare le migliori prestazioni in termini di sicurezza e basso impatto ambientale. E' stato subordinato l'avvio dei cantieri alla presentazione di un nuovo piano economico-finanziario che dimostri e confermi la sostenibilità dell'opera. Ed è stato inoltre richiesto a Marconi Express e all'ex Atc, ora Tper, di andare a una modifica dei patti para sociali per alleggerire il ruolo indiretto dell'ente locale Comune nell'operazione. Va ricordato che proprio per i chiari di luna di finanza pubblica che venivano ricordati dal consigliere, si tratta di un'operazione in grado di dotare Bologna delle infrastrutture di cui ha bisogno pur a risorse pubbliche calanti. Si tratta infatti di una concessione di progettazione, realizzazione e gestione che fa leva per il 70% su capitali privati. Un modo di rispondere alla crisi economica che sta investendo i bilanci degli enti locali e di mettere in moto risorse private anche in termini occupazionali e finanziari e per dare a Bologna le infrastrutture di cui ha bisogno.
Concludo su due temi specifici sollevati nelle scorse settimane: il primo è il tema dei passeggeri del Marconi su cui dobbiamo tutti assumere un atteggiamento meno contingente guardando al trend complessivo. C'è chi ha gridato allo stop al People mover perché negli ultimi mesi del 2011 c'era stato un calo, non credo che ora ci sia bisogno di fare il tifo organizzato perché nell'aprile 2012 c'è stato un aumetno del +6%, meglio anche di Milano e Napoli, per il Marconi di Bologna. Così come il tema del Lazzaretto: è vero che sta venendo meno l'ipotesi della realizzazione di una parte di aree universitarie, ma è anche vero che la giunta comunale è intenzionata a sostituire quella parte che salta con altri insediamenti che garantiranno quindi una domanda di mobilità nel Lazzaretto. Ma soprattutto voglio ricordare dal punto di vista economico finanziario che l'eventuale contributo alla gestione da parte dell'Amministrazione comunale è legato esclusivamente al segmento di utenza a tariffa piena, non dipende dai passeggeri a tratta intermedia fino al Lazzaretto. In sostanza l'equilibrio è fatto salvo".
Il consigliere Bernardini si è dichiarato: non soddisfatto.