GEMELLAGGIO BOLOGNA-POLLICA, LINTERVENTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA
A seguito della firma del gemellaggio tra i Comuni di Bologna e di Pollica, si trasmette l’intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola.
“Oggi è una data importante per le nostre città, Pollica e Bologna saranno a breve unite ...
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A seguito della firma del gemellaggio tra i Comuni di Bologna e di Pollica, si trasmette l’intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola.
“Oggi è una data importante per le nostre città, Pollica e Bologna saranno a breve unite in gemellaggio.
Un accordo importante che ci permetterà di promuovere assieme, da Sud a Nord, nella nostra Italia unita, i valori di legalità, cittadinanza attiva e azione di prevenzione contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nei nostri territori.
Voglio ricordare le parole di Stefano Pisani pronunciate il 21 marzo scorso a Bologna, in occasione del Consiglio comunale per celebrare la 'Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie': 'Siamo condotti in un vincolo di continuità: quello del malaffare, quello della pessima politica. E perché si torna sempre alla politica? Perché la politica deve ritornare a ricoprire quel ruolo alto che la nostra Costituzione le assegna. Non possiamo assolutamente sottrarci, ed è per questo che la sponda tra Bologna e Pollica deve rappresentare l'inizio di una rete che distenda i suoi rami in tutta Italia, proprio per contrastare quella rete del malaffare che ha preso tutta Italia'.
Hai ragione Stefano, nel corso degli anni la politica ha preso più di quello che ha dato ai cittadini. Ed oggi è importante che chi fa politica torni a dare l'esempio, dimostri di sapere rinnovarsi aiutando le nuove generazioni, come le tue Stefano, a guidare questo cambiamento.
Oggi siamo di fronte a un cambiamento che definirei epocale perché tutto non torni come prima, un mutamento che dobbiamo sapere guidare, affinché la sfida della ricostruzione del nostro Paese e dell’Europa unita sia vinta. Una ricostruzione economica e sociale, che però potrebbe essere facile preda di quel malaffare che hai citato.
E l’idea di lavorare dal basso come Comuni, di rendere protagoniste le comunità nell’impegno civico contro le mafie, è decisiva per sconfiggere le mafie stesse.
Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, quello della criminalità organizzata, in tutti i suoi aspetti, è un fenomeno esteso in tutto il Paese e nessuno può ritenere che la propria comunità ne sia al riparo.
Ma le comunità possono diventare il principale ostacolo per la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta: se sono comunità educate alla legalità e al rispetto delle regole e del vivere civile.
Pochi giorni fa a Bologna abbiamo inaugurato una sezione della DIA, una scelta fortemente voluta dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, che è stata commissario di Bologna e conosce bene il nostro territorio regionale. Ebbene, tra i primi compiti che avrà la DIA ci sarà quello di vigilare sulla ricostruzione del dopo terremoto che ha colpito l’Emilia.
La Procura di Bologna sa bene che la ricostruzione farà arrivare in regione tanto denaro e dovremo tutti noi rimanere allerta, evitando infiltrazioni malavitose in questo duro percorso di ricostruzione.
Quando parlo dei temi legati alla criminalità organizzata mi rivolgo soprattutto ai giovani, perché devono essere liberi di scegliere il loro futuro. E per fare questo noi istituzioni non dobbiamo farli sentire soli, siamo infatti chiamati a gettare le basi affinché i nostri giovani possano dire 'no' alla criminalità organizzata.
Questo 'no' che tanti giovani possono dire contro la criminalità è un diniego culturale che diventa etica di cittadinanza attiva.
Molti giovani della nostra realtà vivono senza sapere quando potranno lavorare, quando potranno acquistare una casa e mettere su famiglia. I nostri anziani hanno vissuto la ricostruzione, hanno saputo dare grande slancio alla nostra economia, uscivano dalla guerra e avevano la voglia di ricostruire. I nostri giovani è come se avessero vissuto una guerra non dichiarata.
Come ci ha insegnato Don Ciotti: 'La speranza nel futuro è nel segno del noi, del fare insieme e dei giovani'. E il nostro Paese ha un disperato bisogno di tornare a dire 'noi' e di condividere una prospettiva.
A Bologna realizzeremo un 'Osservatorio per la legalità', che vorremmo ospitare all’interno di uno dei primi beni confiscati alla mafia che entreranno nelle nostre disponibilità. Sarà un punto di riferimento cittadino per la realizzazione di percorsi formativi rivolti agli studenti e alla sensibilizzazione della cittadinanza su questi temi, insieme alle numerose attività già organizzate nelle scuole, in rete con l’associazione Libera Terra. E ci auguriamo di poterne arricchire le attività con la vostra collaborazione.
Pochi giorni fa abbiamo consegnato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, prima ancora a Pino Masciari. Vogliamo continuare a diffondere la cultura della legalità, e con il vostro aiuto vorremmo mantenere viva la memoria di Angelo Vassallo anche a Bologna.
Vassallo è stato ucciso perché credeva nella buona politica e da amministratore serio, quale era, guidava il Comune secondo l’articolo 54 della Costituzione: 'con disciplina e onore'.
La sua memoria deve vivere sempre in noi, in tempi difficili come i nostri più che mai, come esempio da seguire e come modello per i nostri giovani.
Care cittadine e cari cittadini di Pollica, il nostro gemellaggio sarà forte e concreto. Non sarò solo simbolico. Porterà relazioni istituzionali, culturali e sociali. Lavoreremo assieme con l’obiettivo di rafforzare le nostre eccellenze e impareremo gli uni dagli altri per crescere e portare sviluppo alle nostre terre. Non conta che Bologna abbia più abitanti di Pollica, conta il fatto che Bologna è Città Medaglia d’Oro della Resistenza e che nel suo simbolo ci sia scritta la parola Libertas. E’ per questo che il nostro gemellaggio sarà forte.
Buon lavoro a tutti noi”.
“Oggi è una data importante per le nostre città, Pollica e Bologna saranno a breve unite in gemellaggio.
Un accordo importante che ci permetterà di promuovere assieme, da Sud a Nord, nella nostra Italia unita, i valori di legalità, cittadinanza attiva e azione di prevenzione contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nei nostri territori.
Voglio ricordare le parole di Stefano Pisani pronunciate il 21 marzo scorso a Bologna, in occasione del Consiglio comunale per celebrare la 'Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie': 'Siamo condotti in un vincolo di continuità: quello del malaffare, quello della pessima politica. E perché si torna sempre alla politica? Perché la politica deve ritornare a ricoprire quel ruolo alto che la nostra Costituzione le assegna. Non possiamo assolutamente sottrarci, ed è per questo che la sponda tra Bologna e Pollica deve rappresentare l'inizio di una rete che distenda i suoi rami in tutta Italia, proprio per contrastare quella rete del malaffare che ha preso tutta Italia'.
Hai ragione Stefano, nel corso degli anni la politica ha preso più di quello che ha dato ai cittadini. Ed oggi è importante che chi fa politica torni a dare l'esempio, dimostri di sapere rinnovarsi aiutando le nuove generazioni, come le tue Stefano, a guidare questo cambiamento.
Oggi siamo di fronte a un cambiamento che definirei epocale perché tutto non torni come prima, un mutamento che dobbiamo sapere guidare, affinché la sfida della ricostruzione del nostro Paese e dell’Europa unita sia vinta. Una ricostruzione economica e sociale, che però potrebbe essere facile preda di quel malaffare che hai citato.
E l’idea di lavorare dal basso come Comuni, di rendere protagoniste le comunità nell’impegno civico contro le mafie, è decisiva per sconfiggere le mafie stesse.
Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, quello della criminalità organizzata, in tutti i suoi aspetti, è un fenomeno esteso in tutto il Paese e nessuno può ritenere che la propria comunità ne sia al riparo.
Ma le comunità possono diventare il principale ostacolo per la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta: se sono comunità educate alla legalità e al rispetto delle regole e del vivere civile.
Pochi giorni fa a Bologna abbiamo inaugurato una sezione della DIA, una scelta fortemente voluta dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, che è stata commissario di Bologna e conosce bene il nostro territorio regionale. Ebbene, tra i primi compiti che avrà la DIA ci sarà quello di vigilare sulla ricostruzione del dopo terremoto che ha colpito l’Emilia.
La Procura di Bologna sa bene che la ricostruzione farà arrivare in regione tanto denaro e dovremo tutti noi rimanere allerta, evitando infiltrazioni malavitose in questo duro percorso di ricostruzione.
Quando parlo dei temi legati alla criminalità organizzata mi rivolgo soprattutto ai giovani, perché devono essere liberi di scegliere il loro futuro. E per fare questo noi istituzioni non dobbiamo farli sentire soli, siamo infatti chiamati a gettare le basi affinché i nostri giovani possano dire 'no' alla criminalità organizzata.
Questo 'no' che tanti giovani possono dire contro la criminalità è un diniego culturale che diventa etica di cittadinanza attiva.
Molti giovani della nostra realtà vivono senza sapere quando potranno lavorare, quando potranno acquistare una casa e mettere su famiglia. I nostri anziani hanno vissuto la ricostruzione, hanno saputo dare grande slancio alla nostra economia, uscivano dalla guerra e avevano la voglia di ricostruire. I nostri giovani è come se avessero vissuto una guerra non dichiarata.
Come ci ha insegnato Don Ciotti: 'La speranza nel futuro è nel segno del noi, del fare insieme e dei giovani'. E il nostro Paese ha un disperato bisogno di tornare a dire 'noi' e di condividere una prospettiva.
A Bologna realizzeremo un 'Osservatorio per la legalità', che vorremmo ospitare all’interno di uno dei primi beni confiscati alla mafia che entreranno nelle nostre disponibilità. Sarà un punto di riferimento cittadino per la realizzazione di percorsi formativi rivolti agli studenti e alla sensibilizzazione della cittadinanza su questi temi, insieme alle numerose attività già organizzate nelle scuole, in rete con l’associazione Libera Terra. E ci auguriamo di poterne arricchire le attività con la vostra collaborazione.
Pochi giorni fa abbiamo consegnato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, prima ancora a Pino Masciari. Vogliamo continuare a diffondere la cultura della legalità, e con il vostro aiuto vorremmo mantenere viva la memoria di Angelo Vassallo anche a Bologna.
Vassallo è stato ucciso perché credeva nella buona politica e da amministratore serio, quale era, guidava il Comune secondo l’articolo 54 della Costituzione: 'con disciplina e onore'.
La sua memoria deve vivere sempre in noi, in tempi difficili come i nostri più che mai, come esempio da seguire e come modello per i nostri giovani.
Care cittadine e cari cittadini di Pollica, il nostro gemellaggio sarà forte e concreto. Non sarò solo simbolico. Porterà relazioni istituzionali, culturali e sociali. Lavoreremo assieme con l’obiettivo di rafforzare le nostre eccellenze e impareremo gli uni dagli altri per crescere e portare sviluppo alle nostre terre. Non conta che Bologna abbia più abitanti di Pollica, conta il fatto che Bologna è Città Medaglia d’Oro della Resistenza e che nel suo simbolo ci sia scritta la parola Libertas. E’ per questo che il nostro gemellaggio sarà forte.
Buon lavoro a tutti noi”.