NETTUNO D'ORO A GIOVANNI SEDIOLI, l'INTERVENTO DEL PROFESSORE
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha consegnato oggi pomeriggio nell'Aula del Consiglio comunale il Nettuno d'Oro - onoreficenza conferita a cittadini che abbiano onorato, con la propria attività professionale e pubblica, la città di Bologna...
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Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha consegnato oggi pomeriggio nell'Aula del Consiglio comunale il Nettuno d'Oro - onoreficenza conferita a cittadini che abbiano onorato, con la propria attività professionale e pubblica, la città di Bologna - al Prof. Giovanni Sedioli.
L'intervento del Professor Giovanni Sedioli.
"Grazie al Sindaco Merola e all'Assessore Pillati per il conferimento di questo riconoscimento. Ringrazio il Presidente Vacchi per le parole che ha detto. E ringrazio anche quanti sono venuto oggi qui a condividere con me questa bellissima giornata.
Devo ammettere che la notizia del conferimento del Nettuno d'Oro mi ha causato una specie di stordimento, dovuto alla sorpresa e alla soddisfazione personale, l'amor proprio è stato molto sollecitato come potete immaginare, alla grandezza del fatto in sé. Sono stato portato a rivalutare in queste occasioni il significato parole come onorato, emozionato, commosso. Parole che qualche volta si considerano un po' logorate dall'uso, un po' destituite di senso.
Oggi per e non sono sostituibili, perché sono molto onorato che il Sindaco di Bologna mi abbia concesso questo riconoscimento di grande livello, che indica che si è fatto qualcosa di utile per questa città. Sono emozionato e commosso nel ripensare alle cose che ho fatto, e soprattutto alle persone con cui le ho fatte. Gli studenti i loro genitori, il personale della scuola, del museo e della Fondazione, e soprattutto gli insegnanti, che anche oggi vedo con piacere qui, quasi si potrebbe fare un collegio per quanti sono.
Sento, e questo davvero ancora mi emoziona, che questo riconoscimento vale per tutti coloro che nella pubblica amministrazione, nella scuola, lavorano con pazienza e professionalità, qualche volta misconosciute, e soprattutto per quelli che lavorano nella scuola tecnica e professionale, sempre più la frontiera dell'innovazione e dell'integrazione sociale.
Io nel lavoro, devo ammetterlo, sono stato fortunato. Ho fatto per lunghissimo tempo il faticoso, ma bellissimo, mestiere del preside, in un luogo come le Aldini Valeriani, che è nel cuore e nella memoria dei bolognesi, e da cui sono partito per le esperienze del museo e della Fondazione. Un luogo ricco di stimoli e relazioni, il Presidente Vacchi poco fa lo ricordava, che mi ha aiutato a crescere enormemente sia dal punto di vista professionale che personale.
Sono arrivato a Bologna con mia moglie ormai 50 anni fa, e subito insieme abbiamo avuto il senso di una città accogliente ed evoluta, e abbiamo subito capito che non ce ne saremo più andati, ed è stato esattamente così. Ieri questa città mi ha dato una grande opportunità professionale e oggi mi concede questo grande riconoscimento, non saprei cosa di più chiedere ad essa".
L'intervento del Professor Giovanni Sedioli.
"Grazie al Sindaco Merola e all'Assessore Pillati per il conferimento di questo riconoscimento. Ringrazio il Presidente Vacchi per le parole che ha detto. E ringrazio anche quanti sono venuto oggi qui a condividere con me questa bellissima giornata.
Devo ammettere che la notizia del conferimento del Nettuno d'Oro mi ha causato una specie di stordimento, dovuto alla sorpresa e alla soddisfazione personale, l'amor proprio è stato molto sollecitato come potete immaginare, alla grandezza del fatto in sé. Sono stato portato a rivalutare in queste occasioni il significato parole come onorato, emozionato, commosso. Parole che qualche volta si considerano un po' logorate dall'uso, un po' destituite di senso.
Oggi per e non sono sostituibili, perché sono molto onorato che il Sindaco di Bologna mi abbia concesso questo riconoscimento di grande livello, che indica che si è fatto qualcosa di utile per questa città. Sono emozionato e commosso nel ripensare alle cose che ho fatto, e soprattutto alle persone con cui le ho fatte. Gli studenti i loro genitori, il personale della scuola, del museo e della Fondazione, e soprattutto gli insegnanti, che anche oggi vedo con piacere qui, quasi si potrebbe fare un collegio per quanti sono.
Sento, e questo davvero ancora mi emoziona, che questo riconoscimento vale per tutti coloro che nella pubblica amministrazione, nella scuola, lavorano con pazienza e professionalità, qualche volta misconosciute, e soprattutto per quelli che lavorano nella scuola tecnica e professionale, sempre più la frontiera dell'innovazione e dell'integrazione sociale.
Io nel lavoro, devo ammetterlo, sono stato fortunato. Ho fatto per lunghissimo tempo il faticoso, ma bellissimo, mestiere del preside, in un luogo come le Aldini Valeriani, che è nel cuore e nella memoria dei bolognesi, e da cui sono partito per le esperienze del museo e della Fondazione. Un luogo ricco di stimoli e relazioni, il Presidente Vacchi poco fa lo ricordava, che mi ha aiutato a crescere enormemente sia dal punto di vista professionale che personale.
Sono arrivato a Bologna con mia moglie ormai 50 anni fa, e subito insieme abbiamo avuto il senso di una città accogliente ed evoluta, e abbiamo subito capito che non ce ne saremo più andati, ed è stato esattamente così. Ieri questa città mi ha dato una grande opportunità professionale e oggi mi concede questo grande riconoscimento, non saprei cosa di più chiedere ad essa".
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