Question Time, chiarimenti sul Passante di Bologna
La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Emily Marion Clancy (Coalizione civica) e Paola Francesca Scarano (Lega Bologna per Salvini premier) sul Passante ...
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La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Emily Marion Clancy (Coalizione civica) e Paola Francesca Scarano (Lega Bologna per Salvini premier) sul Passante di Bologna.
La domanda della consigliera Clancy
"Lette sulla stampa le osservazioni di Luca Tassinari di Amo Bologna. Visto l’appello di Aria Pesa per un monitoraggio dell’aria e indagine epidemiologica sul Passante di Bologna, condiviso anche nell’assemblea pubblica della rete delle lotte ambientali. Considerato che già oggi il Passante produce il 40% delle emissioni da traffico veicolare cittadino, e consapevoli che Bologna sia una città fortemente inquinata, lontana dal raggiungimento degli obiettivi fissati dallo stesso PUMS. Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sulla vicenda. Per sapere se condivida la richiesta ormai ventennale di un corretto monitoraggio dell’aria in prossimità del tracciato del Passante e la necessità di calendarizzare rapidamente l’udienza conoscitiva in merito, avanzata da questo gruppo consiliare e dal gruppo misto Nessuno Resti Indietro".
La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce dell'articolo di stampa sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere se si condividono le parole espresse nell'articolo soprattutto laddove si chiede maggiore monitoraggio dell'inquinamento presente in città".
La risposta della vicesindaca Orioli
L’amministrazione segue con particolare attenzione il tema della qualità dell’aria e in particolare della qualità dell’aria in prossimità del passante urbano.
In premessa è opportuno precisare che è vero che il passante produce il 40% delle emissioni da traffico veicolare cittadino ma, se guardiamo al complessivo inventario delle emissioni al 2018, vediamo che questo apporto se pure significativo ed importante rappresenta circa il 25% del totale delle emissioni. Quindi se vogliamo davvero parlare di qualità dell’aria e di obiettivi di decarbonizzazione dobbiamo affrontare, come si fa nel PAES, con la stessa tenacia anche altri temi come ad esempio quello dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati che è responsabile di un apporto decisamente maggiore.
Un’altra cosa che va ricordata in premessa, anche se ampiamente nota, è che il progetto del Passante di Bologna ha superato positivamente la Valutazione di Impatto Ambientale di cui al decreto del Ministero dell’Ambiente 133/2018 e vi sono, nella Valutazione di impatto ambientale, risposte a molte delle richieste provenienti dal territorio, con particolare attenzione alla qualità progettuale delle opere di mitigazione e alla qualità dell’aria. Fra le prescrizioni del Decreto di VIA la prima è sicuramente l’istituzione dell’Osservatorio Ambientale i cui oneri sono a carico del Proponente, ad opera del Ministero dell’Ambiente, cui partecipano la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, il Comune di San Lazzaro, oltre che ARPAE, AUSL e il Proponente. L’Osservatorio accompagna la realizzazione dell’opera e la prima fase di esercizio proprio con il compito di verificare la corretta attuazione delle prescrizioni dettate, gli esiti e l’attuazione del programma di monitoraggio ambientale e indicare le azioni che si rendessero necessarie a tutela, mitigazione e compensazione di eventuali ulteriori impatti possibili. Sempre tra le prescrizioni di VIA, per quanto riguarda l’aria, leggiamo che il Proponente dovrà concordare con ARPAE il posizionamento delle centraline fisse o mobili per il monitoraggio atmosferico sia in fase ante operam che in corso d’opera che post operam. Al monitoraggio ambientale dovrà essere connesso un idoneo sistema informativo e di comunicazione, oltre che di archiviazione, prevedendo opportuni punti informativi nell’ottica di un sistema di community engagement. Questa prescrizione è soggetta alla verifica di ottemperanza da parte dell’Osservatorio Ambientale.
Inoltre, sempre nel Decreto di VIA, c’è la prescrizione di valutare gli interventi atti a compensare l’incremento di CO2 anche mediante l’installazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili integrati nell’infrastruttura di progetto quali ad esempio il solare fotovoltaico o anche di partecipazione in quota parte alla costruzione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili installati su altre infrastrutture esistenti nel territorio metropolitano. E anche qui il soggetto che verifica l’ottemperanza è l’Osservatorio Ambientale. Ancora, le specie vegetali maggiormente efficaci dal punto di vista dell’assorbimento delle emissioni gassose e delle polveri sottili dovranno essere individuate, secondo il Decreto di VIA, sulla base di studi qualificati come ad esempio quello del CNR-Ibimet di Bologna e le linee guida di forestazione urbana sostenibile per Roma Capitale redatto da ISPRA. Anche in questo caso il soggetto che verifica l’ottemperanza sarà l’Osservatorio Ambientale. Infine il decreto di VIA prescrive di definire insieme al monitoraggio interventi anche gestionali, come ad esempio la riduzione della velocità in caso di superamento dei limiti di emissione nell’atmosfera o le modifiche alla tariffazione, necessari per il rispetto degli obiettivi di regolazione dei flussi di traffico, che la realizzazione del progetto si pone.
Oltre al Decreto di VIA occorre ricordare che il progetto ha acquisito il parere positivo con prescrizione della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale n. 2560 del 24 novembre 2017, che nel parere ha valutato che:
- nel confronto tra lo scenario programmatico e lo scenario attuale si evidenzia una sostanziale riduzione dei livelli di concentrazione per tutti gli inquinanti, legata all’evoluzione del parco veicolare circolante, mentre dal confronto fra lo scenario programmatico e quello progettuale si evince la riduzione delle emissioni dovuta alla diminuzione delle velocità medie dei veicoli;
- la modellazione della diffusione delle sostanze inquinanti sul territorio permette di visualizzare gli impatti diretti stimati al seguito della realizzazione del progetto, evidenziando gli effetti positivi svolti da specifici interventi di progetto, quali le nuove barriere antirumore e le aree a verde.
- lo scenario progettuale comporta, per l’NO2, livelli di concentrazione inferiori a quello dello scenario programmatico, confermando quindi benefici legati all’intervento in progetto.
- per il PM10 si evince la sostanziale invarianza delle concentrazioni fra lo stato di progetto e quello programmatico.
La commissione ha quindi rilasciato il parere favorevole formulando alcune considerazioni:
- nello sviluppo della componente “Salute pubblica” il Proponente ha fatto riferimento ai recenti sviluppi in tema di valutazione sanitaria contenuti nelle linee guida del Ministero della Salute e dell’ISPRA di giugno 2016;
- l’analisi dell’impatto atmosferico nei diversi scenari simulati è stata completata con la valutazione dell’esposizione della popolazione agli inquinanti, tenendo conto delle concentrazioni al suolo e della distribuzione della popolazione all’interno del dominio di calcolo;
- il Proponente ha stimato l’esposizione della popolazione agli inquinanti. Sia lo scenario progettuale rispetto al programmatico sia quest’ultimo rispetto all’attuale hanno come conseguenza riduzioni di esposizione per tutti gli inquinanti e gli indici statistici considerati. Sensibile è in particolare il calo dell’esposizione alla media annuale delle concentrazioni di NO2 nel passaggio allo scenario progettuale. Si passerebbe così ad avere la quasi totalità della popolazione esposta a concentrazioni inferiori a 20 microgrammi per metrocubo mentre ancora nello scenario programmatico un 20% di residenti sarebbe esposto a livelli superiori;
- a seguito di richieste di integrazione, il proponente ha sviluppato uno studio integrativo condotto in collaborazione con la AUSL-Dipartimento di Sanità Pubblica in cui sono stati analizzati anche gli impatti indiretti sulla salute pubblica come indicati nelle Linee Guida Vis del Ministero della Salute. Da ciò emerge il contributo fornito dal progetto a comportamenti e stili di vita e condizioni di vita lavorativa.
In sostanza è stato fatto già un lavoro di approccio anche al tema della salute nell’ambito del percorso progettuale e valutativo del Passante. Tuttavia noi siamo attenti a questo tema e sicuramente condividiamo la proposta di fare un’udienza conoscitiva. Per quanto riguarda quindi il tema dell’udienza conoscitiva sull’indagine epidemiologica direi che ora che la pandemia da Covid-19 sembra offrirci una tregua penso che possiamo certamente calendarizzarla coinvolgendo la Asl. La ragione per cui in questi mesi avevo anche soprasseduto su questa richiesta era anche di ordine pratico, mi perdonerete ma siamo stati tutti soggetti, e soprattutto la Asl-Dipartimento di Salute pubblica ad un altro tipo di lavoro e di ritmi. Ma ci siamo, ne ho parlato con l’assessore Barigazzi e sicuramente possiamo calendarizzare questa commissione.
Ricordo infine che con la delibera del 15 giugno 2020 questo Consiglio comunale ha richiesto, in sede di Conferenza dei servizi convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ulteriori potenziamenti degli interventi di mitigazione, in particolare di forestazione, ottenendo un incremento notevolissimo della fitomassa urbana, oltre al quale in questi giorni, come sicuramente avete letto, abbiamo ottenuto ulteriori rassicurazioni e registrato la disponibilità di Asti ad approfondire e anche a realizzare ulteriori interventi di mitigazione e migliorie. Quindi direi che su questo tema dell’impatto ambientale e sulla salute del progetto noi ci siamo. Tutto ciò premesso, consideriamo quindi fondamentale prevedere e potenziare il monitoraggio della qualità dell’aria peraltro come già prescritto dal Decreto di VIA ma ancora di più l’adozione concreta di misure progettuali in tema di mobilità, di verde, di impianti, di energie rinnovabili che siano in grado di migliorare ulteriormente la qualità dell’aria e la salubrità dell’ambiente urbano.