Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Maria Luigia De Martino

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Maria Luigia De Martino (Partito Democratico). “Bandiera arcobaleno a Palazzo d'Accursio: una scelta coerente con i valori del nostro Comune.‘Il Comune orienta la propria azione p...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Maria Luigia De Martino (Partito Democratico).

“Bandiera arcobaleno a Palazzo d'Accursio: una scelta coerente con i valori del nostro Comune.
‘Il Comune orienta la propria azione per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione senza distinzioni di sesso, razza, etnia, nazionalità, religione, opinioni politiche, età, orientamento sessuale, identità di genere e condizione psico-fisica'.
Questo recita l’articolo 2 comma 3 dello Statuto del nostro Comune. Un articolo coraggioso e di cui tutte e tutti dovremmo andare orgogliosi. Un articolo che certifica lo spirito di resistenza della nostra città. Una città dove, anche se la demografia cambia, lunghe storie di protesta, attivismo civico e mobilitazione restano intrise nella comunità. Sarà per questo che non c’è ingiustizia nel mondo che non passi anche dalla lotta della nostra città. Dalla cittadinanza a Patrick Zaki, alla richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni, ai movimenti di piazza come Black Lives Matter, il Pride di lotta transfemminista e intersezionale, le manifestazioni a fianco di tanti popoli oppressi.
Sarà per questo che migliaia di cittadine e cittadini bolognesi, che migliaia di giovani e giovanissimi, sono scesi in piazza il 30 ottobre a chiedere alla politica di essere all’altezza delle loro aspettative e dei loro bisogni. A chiedere alla politica semplicemente di esserci. Perché non c’è politica quando non si è in grado di garantire soprattutto alle minoranze, soprattutto ai più fragili, pari diritti e pari tutele. Non c’è politica quando non si comprende che più diritti e più tutele sono un beneficio per tutta la comunità e non un danno per altri, per alcuni. Non c’è politica quando piuttosto che leggere e accompagnare i cambiamenti della società si preferisce restare sordi e ciechi alle loro richieste, negare e addirittura esultare per aver negato loro un diritto basilare, talmente basilare da trovarsi all’articolo 2 del nostro Statuto comunale: poter vivere in sicurezza, liberi da discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulle condizioni psico-fisiche.
Allora, mi dispiace dirlo, ma finché leggi come il ddl Zan continueranno ad essere sotto scacco di meri calcoli politici, finché i diritti più basilari, che nulla tolgono ad altri ma un minimo garantiscono a chi ne ha bisogno, continueranno a essere permanentemente messi in discussione da azioni strumentali, allora ci sarà molta più politica nelle nostre piazze e nelle nostre strade piuttosto che nelle sedi di rappresentanza istituzionale.
La bandiera arcobaleno che è stata affissa sulla facciata del nostro Comune, e che ha destato alcune recenti polemiche, significa dire a quelle migliaia di persone che da troppi anni aspettano una legge che li tuteli che noi ci siamo. A dire che l’Istituzione Comune è al loro fianco ad affermare il diritto di ciascuno alla diversità, a dire che noi non abbiamo scelto la strada dell’indifferenza perché scegliere l’indifferenza di fronte a chi chiede una politica che semplicemente lo tuteli degnamente, significa stare dalla parte dell’aggressore.
Quando nel 2015 Baker raccontò in un’intervista la nascita della bandiera arcobaleno da lui ideata disse: ‘Avevamo bisogno di qualcosa per esprimere la nostra gioia, la nostra bellezza, il nostro potere. E l’arcobaleno lo ha fatto’. Gioia, bellezza, potere, 3 elementi che non significano nulla nella sfera individuale, 3 elementi allo stesso tempo potentissimi che possono dispiegarsi e moltiplicarsi solo in una dimensione collettiva, una dimensione che non lascia indietro e solo nessuno. Una dimensione che, capite bene, anche volendo, non potrebbe escludere o far sentire escluso qualcuno, diversamente da quanto dichiarato da qualche consigliere.
Quindi a chi giorni fa fra questi banchi chiedeva cosa fosse la città più progressista d’Italia perché detta così era solo uno slogan, rispondo oggi con orgoglio che questa è la città più progressista d’Italia, la città che al primo posto metterà sempre la lotta alle disuguaglianze sociali, civili ed economiche".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:52
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