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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Mattia Santori

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Mattia Santori (Partito Democratico). "Grazie presidente,il 31 ottobre scorso si è svolta la Maratona cittadina di Bologna, la prima dopo oltre 25 anni. Un bel ritorno della nostra citt&...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Mattia Santori (Partito Democratico).

"Grazie presidente,
il 31 ottobre scorso si è svolta la Maratona cittadina di Bologna, la prima dopo oltre 25 anni. Un bel ritorno della nostra città sulla scena nazionale e internazionale su cui vale la pena soffermarsi e riflettere in vista del futuro. In quanto consigliere al quale è stata affidata la delega ai grandi eventi sportivi, ritengo infatti importante portare questo tema all’interno del principale luogo di rappresentanza e dibattito democratico della città.
Vista da dentro, ossia da chi vi ha partecipato o chi vi ha assistito, la Maratona è stata una festa e un successo, peraltro certificato dai numeri: oltre 4.000 i partecipanti, di cui il 64% proveniente da fuori Bologna; si tratta della terza maratona italiana per numero di finisher, dopo Roma e Venezia; 900 volontari; 6 quartieri coinvolti; tasso di riempimento della ricettività alberghiera sopra il 95% (ben oltre livelli pre-covid); tasso di riciclo dei rifiuti che ha sfiorato il 100%. Senza parlare dei dati immateriali: come la gioia espressa da tantissimi cittadini festosi che hanno accolto e tifato i runner dai marciapiedi e dai balconi; come il cambio di paradigma che ha permesso, seppur per poche ore la sostituzione di mezzi a motore con persone in carne e ossa, come l’enorme pubblicità allo sport vissuto come stile di vita quotidiano, sano e felice, con anche esempi particolarmente virtuosi come la partecipazioni di atleti paraolimpici, agli spingitori di persone con disabilità e alla presenza di Edoardo Leotta malato di Parkinson.
Non sono mancati i punti su cui migliorare, ma prima di citarli vorrei fare presente una serie di premesse.
La prima: l’iniziativa era in programma per marzo 2020, è stata rinviata diverse volte fino alla data definitiva decisa per il 31 ottobre scorso, ancora in periodo pandemico e con tutti i limiti che qualsiasi organizzatore di eventi sa esserci in questa fase sanitaria delicata.
La seconda, la nostra città non è mai stata abituata alla chiusura di 42 km di strade. Finora il record di chiusure strade era stato per la run tune up (21 km) che peraltro è stata perfezionata nel corso di molti anni. Per il papa vi sono stati 18 km di chiusure, per il giro d'Italia 9 e se vi ricordate la città è stata blindata per 3 giorni ma la percezione e la potenza comunicativa erano quelle di un evento di fama internazionale.
La terza, a differenza di altre maratone cittadine che prevedono la chiusura totale del centro storico o del tessuto stradale coinvolto, a Bologna si è scelto di procedere con chiusure dinamiche, proprio per far sì che il disagio non superasse le due ore.
La quarta, qualsiasi maratona cittadina che si rispetti ha come caratteristica principale quella di svolgersi in città, non in campagna come qualcuno ha proposto. Senza citare New York o altre grandi maratone metropolitane internazionali, basta citare Roma, Milano, Firenze, Torino, addirittura Venezia, che convivono benissimo con la loro 42 chilometri urbana.
Si tratta ovviamente di una convivenza costruita nel tempo e qui veniamo al punto fondamentale: riconoscere cosa poteva andare meglio e correggere il tiro in vista di una seconda edizione che potrebbe svolgersi già il prossimo marzo. A tal proposito, il sindaco ha convocato una riunione che si svolgerà nei prossimi giorni alla quale parteciperanno gli organizzatori della manifestazione, la Polizia locale e i Quartieri, oltre alla presenza dell’assessora allo Sport Roberta Li Calzi e il sottoscritto. I punti sui quali ci focalizzeremo saranno: la definizione del percorso, la comunicazione delle chiusure e dei percorsi alternativi, la sicurezza degli atleti negli ultimi km del percorso di gara.
Sarà quello il momento in cui lavoreremo sugli spunti e le critiche – anche quelle arrivate in quest’aula - al fine di trasformarle in valore aggiunto per un appuntamento che ha dimostrato di sapere giocare al pari di altri eventi podistici con molta più visibilità ed esperienza. Per questo concludo con un grande grazie a tutti gli organizzatori, i volontari, la polizia municipale e tutti coloro che oggi ci permettono di discutere di un evento sportivo che è realtà. Il sindaco ha parlato di rimboccarsi le maniche, e credo che abbia centrato il punto. Perché chi ha organizzato e lavorato per regalare alla nostra comunità un evento come quello a cui abbiamo assistito una settimana fa si merita da parte nostra la ricerca di soluzioni, non critiche fini a se stesse".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:52
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