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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico). "Abbiamo purtroppo appreso, nei giorni scorsi, la triste notizia della scomparsa del giornalista Cesare Sughi, storica firma del quotidiano Il Resto del C...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico).

"Abbiamo purtroppo appreso, nei giorni scorsi, la triste notizia della scomparsa del giornalista Cesare Sughi, storica firma del quotidiano Il Resto del Carlino.
Nato a Zola Predosa, ci ha lasciato a 78 anni dopo una lunga malattia. Bolognese di nascita ma, soprattutto, bolognese di cuore, che è poi quello che conta davvero.
A Bologna si è formato frequentando il Liceo Classico Luigi Galvani, poi la Facoltà di Lettere e Filosofia. Si laureò con il professor Luciano Anceschi, di cui divenne in seguito assistente. Dopo un periodo di insegnamento al Liceo Malpighi si trasferì a Milano per ricoprire il ruolo di direttore editoriale di una rivista del gruppo Bompiani. Ebbe, in quel periodo, l’opportunità di lavorare con Umberto Eco e Alberto Moravia.
Ritornò in seguito a Bologna, “Parigi minore”, per dirigere la casa editrice Cappelli. Quindi legò la sua vita professionale al Resto del Carlino, entrando in profonda simbiosi non solo con il giornale, ma con tutta la città di Bologna. Si dedicò alla cronaca, poi alla cultura, poi di nuovo alla cronaca, fino a diventare un punto di riferimento per i lettori, alle lettere dei quali rispondeva affrontando gli argomenti più vari. Lo faceva non perché sapesse di tutto, ma perché amava documentarsi su tutto. Per questo scriveva sempre a segno, perché se sapeva di non essere in grado di farlo, evitava.
Intellettuale coltissimo e profondo, era apprezzato moltissimo per le sue analisi e riflessioni. Leggendo Il Resto del Carlino io cercavo prima di tutto le sue risposte, nelle pagine centrali. So di molti altri che si comportavano allo stesso modo.
Giornalista di spessore, era capace di farsi capire da tutti: solo chi ha idee chiare e proprietà di linguaggio è in grado di farlo. Nei suoi dialoghi si occupava di temi di vita quotidiana con grande onestà intellettuale. Non sentiva nessuna necessità di compiacere l’interlocutore, anche per questo non era mai scontato né banale: spesso ti aspettavi una risposta, ne trovavi un’altra.
Chi lo ha conosciuto direttamente lo racconta come mente raffinata e allo stesso tempo persona modesta, per nulla supponente.
La sua scomparsa priva Bologna di una importante figura intellettuale e ci lascia tutti un poco più poveri".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:51
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