Question Time, chiarimenti sul progetto per le Nuove Carracci
L'assessora Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul progetto per le nuove scuole Carracci. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Alberto Aitini.Domanda de...
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Descrizione
L'assessora Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sul progetto per le nuove scuole Carracci. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Alberto Aitini.
Domanda della consigliera Lembi
"Visti gli articoli di stampa chiedo cortesemente al Sindaco e alla Giunta di esprimere una valutazione politico-amministrativa sul progetto vincitore del concorso di progettazione per le nuove scuole Carracci, presentato dall’Amministrazione comunale con la conferenza stampa del 30 aprile. Chiedo, in particolare, di conoscere le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale alla scelta del progetto aggiudicatario del bando, i risultati attesi e le prospettive future per le nuove scuole Carracci".
Risposta dell'assessora Orioli letta in aula dall'assessore Aitini
"Gentile consigliera,
la decisione di ricorrere allo strumento del Concorso di progettazione per la costruzione delle nuove scuole di cui la città di Bologna ha bisogno, risale allo scorso mandato amministrativo, quando, con due diversi Protocolli d’intesa stipulati nel 2015, con Inarcassa e Fondazione Inarcassa da una parte, e con gli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri di Bologna dall’altra, si è sancita questa decisione.
Da allora è cambiato lo strumento di attuazione delle scuole - perché si è passati dall’ipotesi di ricorso ad un Fondo all’impegno diretto del Comune nel finanziamento - ma l’idea di realizzarle attraverso concorsi di progettazione non è mai stata accantonata, ed oggi ne vediamo il primo risultato nel progetto delle Nuove Carracci.
Perché un concorso?
La qualità urbana è al centro delle politiche di questa amministrazione. Se pensiamo al tema della qualità, è chiaro che essa ha una dimensione ambientale (che si riflette ad esempio nell’opzione a favore della rigenerazione e contro il consumo di suolo), ma riguarda anche lo spazio pubblico e gli edifici che si costruiscono ex novo o che si ristrutturano.
Promuovere concorsi è un modo per ottenere risposte progettuali di qualità, scegliendo fra molte proposte e molti sguardi diversi.
Il concorso per le Nuove Carracci è stato bandito dal Comune di Bologna il 14 novembre 2018. Entro il 14 gennaio 2019 sono stati consegnati gli elaborati relativi a 136 diverse proposte progettuali: ogni gruppo partecipante ha consegnato una proposta ideativa schematica e una relazione illustrativa sintetica.
Il 5 febbraio sono stati pubblicati sul sito del concorso i codici delle cinque idee considerate più significative da parte della Commissione.
L’8 aprile sono state consegnate le cinque elaborazioni progettuali di secondo grado che la Commissione ha valutato e ordinato in una graduatoria finale.
Il 30 aprile sono stati associati i nomi dei concorrenti ai codici, e quindi sono stati resi noti gli autori del progetto vincitore (architetto Andrea Borghi con ABP Architetti e TIAR Studio).
Seguiranno le verifiche della correttezza della documentazione amministrativa per aggiudicare definitivamente il concorso e quindi affidare l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione definitiva ai vincitori, ai sensi del Codice dei contratti pubblici.
Agli altri quattro concorrenti che hanno sviluppato il progetto di secondo grado viene riconosciuto un premio di 5.000 euro.
Abbiamo quindi avuto l’opportunità di scegliere il progetto della nuova scuola fra 136 proposte, tutte rispondenti a criteri delineati attraverso il Bando, in particolare nel Documento Preliminare, redatto in collaborazione tra Comune e Ordini professionali, e che si possono riassumere nell’attenzione alla sostenibilità ambientale, nella relazione con il contesto paesaggistico, nell’apertura al quartiere, nel rispetto delle Nuove Linee Guida varate dal Miur che introducono requisiti di modularità e flessibilità nel progetto degli spazi della scuola, in modo da renderli funzionali ai sistemi di insegnamento più avanzati.
La Commissione giudicatrice, resa nota in sede di pubblicazione del bando era composta da due commissari indicati dal Comune di Bologna (arch. Francesco Evangelisti, presidente e arch. Giulio Cosentino), uno da Inarcassa (architetto Alessandro Cimenti), uno dalla Fondazione Inarcassa (ingegner Maria Luisa Tempesta), e uno dagli Ordini degli Ingegneri e Architetti di Bologna (architetto Ernesto Antonini). Il Coordinatore operativo del concorso è stato l’architetto Antonio Gentili, a supporto del Responsabile unico del procedimento ingegner Fabio Andreon, l’Autorità di gara il dottor Mauro Cammarata.
La Commissione ha premiato un progetto che nasce da una attenta lettura del contesto, con la “volontà di dare vita ad un volume che si inserisca nel paesaggio circostante con discrezione e nel rispetto del contesto naturale, sfruttando il declivio naturale del terreno e riducendo così l’impatto visivo del nuovo edificio”. La nuova scuola va a occupare il sedime della vecchia, non consumando suolo “naturale” e permettendo la conservazione delle alberature esistenti. La collocazione della scuola sul pendio comporta la possibilità di una continua integrazione tra edificio e verde, offrendo “sempre la visione diretta dell’ambiente naturale, la cui conoscenza e scoperta divengono momento di crescita dell’alunno”.
L’accesso principale alle nuove scuole avverrà dal parcheggio esistente, mentre un accesso indipendente è garantito per la palestra che è organizzata sul livello del giardino Dotti, permettendo una nuova relazione tra spazi sportivi all’aperto e nell’edificio. Come previsto dal bando possono comunque essere resi accessibili, oltre alla palestra, altri spazi significativi come l’agorà, la mensa, la biblioteca scolastica, che potranno quindi essere anche aperti all’uso pubblico in determinate situazioni.
Il progetto delle aree esterne (che ampliano l’area scolastica ad includere la parte ad est, come consentito dal bando) è stato pensato con attenzione alla loro funzione didattica: un ampio percorso circolare in ghiaia “ha la funzione principale di separare lo spazio verde a carattere naturale da quello attrezzato e rappresenta una “passeggiata continua” che entra anche all’interno della scuola creando un unico percorso formativo”.
La parte esterna al cerchio non viene modificata rispetto alla situazione attuale, mentre all’interno di trovano spazi organizzati come aule all’aperto, un giardino-orto “per imparare i cicli della natura, prendersene cura e raccoglierne i frutti durante le diverse stagioni” e una “agorà esterna, “specchio” dell’agorà interna, punto in cui il dialogo tra interno ed esterno si esalta maggiormente”.
L’edificio, che si caratterizza per le elevate prestazioni ambientali, superiori alle richieste del bando, avrà un costo stimato comprensivo degli oneri della sicurezza, di circa 4,8 milioni di euro, al netto dell'Iva, e ospiterà una sezione di scuola primaria e tre sezioni di scuola secondaria di primo grado, per circa 400 ragazzi".
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