QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL POTERE DI ACQUISTO DELLE FAMIGLIE
L'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla perdita del potere d'acquisto delle famiglie.
La domanda d'attualit?...
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L'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla perdita del potere d'acquisto delle famiglie.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Con riferimento all'articolo di stampa di seguito allegato relativo al potere di acquisto delle famiglie, si chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritenga importante in questo particolare momento, cercare di mettere in campo tutte le azioni possibili, al fine di aiutare le famiglie che versano in particolari ristrettezze economiche; se, il progetto della family card, già annunciato, prevede un investimento economico da parte dell'amministrazione oppure se sarà solo la grande distribuzione ed i commercianti al dettaglio che aderiranno a questo particolare progetto, ad attuare degli sconti; se è intenzione dell'amministrazione, valorizzare davvero la famiglia, come nucleo fondante della società, oppure se l'aiuto che questa amministrazione intende fornire è soltanto quella che si evince nel programma di mandato di Merola ed in tal caso si chiede di sapere cosa è stato fatto e quali progetti sono in corso sul versante della conciliazione famiglia e lavoro "attraverso ad esempio orari dei servizi più flessibili per aiutare le famiglie e in particolare i nuclei monogenitoriali composti da donne con figli minori".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Provo a descrivere alcuni dispositivi che stiamo per mettere in atto, o che sono già in atto, riferiti appunto al tema famiglie. Nella domanda si chiedeva di sapere qualche notizia sulla Family card e altri dispositivi in atto.
I costi previsti per l'avvio della Family card sono minimi nel senso che si stamperanno i dépliant e le locandine attraverso il centro stampa; tutto l'intervento si basa su una responsabilità condivisa tra l'istituzione e le Associazioni di categoria e la grande distribuzione rispetto ad una politica di sostegno delle famiglie, esigenza quanto mai attuale se si tiene conto degli esiti di impoverimento causati dalla crisi economica.
La family card, proposta nella nostra città nel 2009 come segnale concreto di intervento a favore delle famiglie con più figli, è stata attualmente innovata innalzando l'età dei figli a 26 anni, rendendo più significativa l'offerta dei beni primari rispetto ai quali avere sconti e coinvolgendo il Centro Agroalimentare di Bologna per acquisti di frutta e verdura, fra parentesi sabato 15 dicembre, siete tutti invitati, al CAAB si terrà una festa aperta alle famiglie e in quell'occasione sarà presentata e inaugurato il percorso della family card.
In specifico, le famiglie con tre o più figli entro 26 anni e un ISEE che non superi i 15.000 euro possono avere uno sconto presso COOP e Conad del 10% per una spesa massima di 250 euro mensili (oggi erano circa 700; il target raddoppierà a causa dell'innalzamento dell'età dei figli).
Le famiglie con due figli e i nuclei monogenitoriali (circa 17.000) anche con un figlio senza vincoli ISEE, possono avvalersi di sconti presso i negozi che hanno aderito attraverso le associazioni di categoria ( Ascom, Farmacie comunali e Federfarma ecc.), abbiamo cercato di fare accordi con chi commercia beni primari, farmaci, prodotti per la prima infanzia, lasciando stare altre categorie commerciali che erano previste nella precedente Family card proprio per andare a incidere di più sulla spesa essenziale della famiglia guardando a beni di prima necessità, proprio per usare la Family card di più come dispositivo anticrisi
Tutti possessori di family card (senza distinzione di numero di figli e ISEE) potranno avere uno sconto del 10% presso CAAB nei giorni di apertura al pubblico.
Sono previste, inoltre, agevolazioni nel circuito culturale come cinema e teatri.
L’intervento intende promuovere anche una riflessione pubblica sulla riduzione dello spreco, il money e food tutoring e altre forme di sperimentazione di nuovi modelli di consumo e produzione. Faccio presente che anche l'Istituzione per l'inclusione sociale ha attivato una rete antispreco, cioè un coordinamento di tutte quelle iniziative, dagli alimentari, ai punti di scambio, ai centri per il riuso tutte quelle iniziative che vanno nella direzione della lotta allo spreco e di una educazione antispreco.
Il rilancio della family card ha evidenziato anche l’importanza del tema dei trasporti rispetto ai bilanci familiari, soprattutto in presenza di più figli che necessitino dell’abbonamento per recarsi a scuola, Si ritiene di grande interesse la possibilità di sostenere questa voce di spesa per le famiglie, anche tenendo conto della dimensione metropolitana della città. Va in questa direzione la gratuità del trasporto pubblico per i bambini e le bambine della scuola primaria
Il Comune di Bologna è impegnato anche nella sperimentazione della “nuova” social card promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e prevista dal decreto “Semplifica Italia” che modifica la precedente social card (che rimane contestualmente in vigore) e che riguarderà le città con oltre 250.000 abitanti per una spesa complessiva di 50 milioni di euro di cui circa 1.500.000 a favore del Comune di Bologna.
La finalità dell’intervento, che si rivolge alle famiglie in una situazione di estremo disagio economico e con un ISEE tra zero e 3.000 euro annui, è quella di sperimentare uno strumento di aiuto economico sufficientemente significativo al fine di promuovere percorsi di fuoriuscita dalla povertà e di acquisizione di autonomia. Il target prioritario di riferimento è quello delle famiglie con figli , con particolare attenzione ai nuclei monogenitoriali.
L’intervento presuppone la concreta presa in carico dei nuclei da parte dei servizi sociali territoriali e un accompagnamento soprattutto sul versante delle problematiche correlate alla casa e al lavoro.
La fase della sperimentazione durerà un anno e, indicativamente, inizierà a gennaio 2013.
Attualmente il Comune di Bologna sta esaminando , attraverso un gruppo di lavoro, sia le caratteristiche socioeconomiche della popolazione di riferimento, sia le tematiche organizzative per la gestione che saranno sottoposte all’attenzione della Giunta e del Consiglio Comunale.
Per quanto riguarda il tema della conciliazione tra famiglia e lavoro, al di là dei sistema dei servizi per l'infanzia e il progetto “zero-dodici” (che un tempo era chiamato ”un anno in famiglia”) che ha lo scopo specifico di agevolare l'utilizzo dei congedi parentali nel primo anno di vita dei figli promuovendo anche il ruolo dei padri, il Comitato Unico di Garanzia , in un rapporto di interlocuzione con l'Amministrazione, propone un sistema orario di flessibilità per i dipendenti che hanno maggiori oneri di cura o difficoltà di conciliazione dovute alla distanza casa-lavoro e di incentivare il telelavoro ribaltando la logica culturale nella gestione del personale e puntando alla responsabilità e autonomia ( questi temi sono inseriti nel piano delle azioni positive del Comitato Unico di Garanzia che si sta definendo).
E' allo studio anche un progetto di promozione della responsabilità sociale di impresa che attribuisce al Comune la governance delle misure di conciliazione che i soggetti economici e le istituzioni potrebbero realizzare.
Si sottolinea, inoltre, il ruolo del Centro per le famiglie, oggi gestito da ASP IRIDES, per quanto riguarda l'erogazione di contributi per le madri che non lavorano e i nuclei con tre o più figli ( ex L.48/1998) ha ricevuto un riconoscimento nell'ambito del “Premio Famiglia 2010” per un progetto finalizzato alla conciliazione dei tempi per la cura e per il lavoro delle famiglie monogenitoriali con figli in età 0-6.
Gli sportelli sociali dei quartieri informano i cittadini e le famiglie sulle diverse agevolazioni locali e nazionali che hanno una ricaduta sul budget familiare ( bonus elettricità, gas, abbattimento barriere architettoniche...)
Si segnalano, infine, il ruolo della Consulta delle associazioni familiari e dell'0sservatorio nazionale sulla famiglia come strumenti e organismi utili per l'analisi dei bisogni delle famiglie e delle buone pratiche locali e nazionali, oltre che di proposta e promozione di interventi innovativi.
Naturalmente queste misure non esauriscono l'esigenza di un ragionamento complessivo sui bisogni delle famiglie capace di ottimizzare e mettere a sistema i servizi esistenti in ambito sociale, educativo, sanitario. Si tratta di accompagnare e sostenere le famiglie nei cicli di vita più complessi come la nascita di un figlio, l’adolescenza, la cura delle persone anziane o non autosufficienti
Questo richiede uno sforzo di collaborazione e sinergia con i diversi settori dell’Amministrazione e con le altre istituzioni ( scuole, azienda USL, Asp..) e il terzo settore, cosa che stiamo portando avanti".
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Con riferimento all'articolo di stampa di seguito allegato relativo al potere di acquisto delle famiglie, si chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritenga importante in questo particolare momento, cercare di mettere in campo tutte le azioni possibili, al fine di aiutare le famiglie che versano in particolari ristrettezze economiche; se, il progetto della family card, già annunciato, prevede un investimento economico da parte dell'amministrazione oppure se sarà solo la grande distribuzione ed i commercianti al dettaglio che aderiranno a questo particolare progetto, ad attuare degli sconti; se è intenzione dell'amministrazione, valorizzare davvero la famiglia, come nucleo fondante della società, oppure se l'aiuto che questa amministrazione intende fornire è soltanto quella che si evince nel programma di mandato di Merola ed in tal caso si chiede di sapere cosa è stato fatto e quali progetti sono in corso sul versante della conciliazione famiglia e lavoro "attraverso ad esempio orari dei servizi più flessibili per aiutare le famiglie e in particolare i nuclei monogenitoriali composti da donne con figli minori".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Provo a descrivere alcuni dispositivi che stiamo per mettere in atto, o che sono già in atto, riferiti appunto al tema famiglie. Nella domanda si chiedeva di sapere qualche notizia sulla Family card e altri dispositivi in atto.
I costi previsti per l'avvio della Family card sono minimi nel senso che si stamperanno i dépliant e le locandine attraverso il centro stampa; tutto l'intervento si basa su una responsabilità condivisa tra l'istituzione e le Associazioni di categoria e la grande distribuzione rispetto ad una politica di sostegno delle famiglie, esigenza quanto mai attuale se si tiene conto degli esiti di impoverimento causati dalla crisi economica.
La family card, proposta nella nostra città nel 2009 come segnale concreto di intervento a favore delle famiglie con più figli, è stata attualmente innovata innalzando l'età dei figli a 26 anni, rendendo più significativa l'offerta dei beni primari rispetto ai quali avere sconti e coinvolgendo il Centro Agroalimentare di Bologna per acquisti di frutta e verdura, fra parentesi sabato 15 dicembre, siete tutti invitati, al CAAB si terrà una festa aperta alle famiglie e in quell'occasione sarà presentata e inaugurato il percorso della family card.
In specifico, le famiglie con tre o più figli entro 26 anni e un ISEE che non superi i 15.000 euro possono avere uno sconto presso COOP e Conad del 10% per una spesa massima di 250 euro mensili (oggi erano circa 700; il target raddoppierà a causa dell'innalzamento dell'età dei figli).
Le famiglie con due figli e i nuclei monogenitoriali (circa 17.000) anche con un figlio senza vincoli ISEE, possono avvalersi di sconti presso i negozi che hanno aderito attraverso le associazioni di categoria ( Ascom, Farmacie comunali e Federfarma ecc.), abbiamo cercato di fare accordi con chi commercia beni primari, farmaci, prodotti per la prima infanzia, lasciando stare altre categorie commerciali che erano previste nella precedente Family card proprio per andare a incidere di più sulla spesa essenziale della famiglia guardando a beni di prima necessità, proprio per usare la Family card di più come dispositivo anticrisi
Tutti possessori di family card (senza distinzione di numero di figli e ISEE) potranno avere uno sconto del 10% presso CAAB nei giorni di apertura al pubblico.
Sono previste, inoltre, agevolazioni nel circuito culturale come cinema e teatri.
L’intervento intende promuovere anche una riflessione pubblica sulla riduzione dello spreco, il money e food tutoring e altre forme di sperimentazione di nuovi modelli di consumo e produzione. Faccio presente che anche l'Istituzione per l'inclusione sociale ha attivato una rete antispreco, cioè un coordinamento di tutte quelle iniziative, dagli alimentari, ai punti di scambio, ai centri per il riuso tutte quelle iniziative che vanno nella direzione della lotta allo spreco e di una educazione antispreco.
Il rilancio della family card ha evidenziato anche l’importanza del tema dei trasporti rispetto ai bilanci familiari, soprattutto in presenza di più figli che necessitino dell’abbonamento per recarsi a scuola, Si ritiene di grande interesse la possibilità di sostenere questa voce di spesa per le famiglie, anche tenendo conto della dimensione metropolitana della città. Va in questa direzione la gratuità del trasporto pubblico per i bambini e le bambine della scuola primaria
Il Comune di Bologna è impegnato anche nella sperimentazione della “nuova” social card promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e prevista dal decreto “Semplifica Italia” che modifica la precedente social card (che rimane contestualmente in vigore) e che riguarderà le città con oltre 250.000 abitanti per una spesa complessiva di 50 milioni di euro di cui circa 1.500.000 a favore del Comune di Bologna.
La finalità dell’intervento, che si rivolge alle famiglie in una situazione di estremo disagio economico e con un ISEE tra zero e 3.000 euro annui, è quella di sperimentare uno strumento di aiuto economico sufficientemente significativo al fine di promuovere percorsi di fuoriuscita dalla povertà e di acquisizione di autonomia. Il target prioritario di riferimento è quello delle famiglie con figli , con particolare attenzione ai nuclei monogenitoriali.
L’intervento presuppone la concreta presa in carico dei nuclei da parte dei servizi sociali territoriali e un accompagnamento soprattutto sul versante delle problematiche correlate alla casa e al lavoro.
La fase della sperimentazione durerà un anno e, indicativamente, inizierà a gennaio 2013.
Attualmente il Comune di Bologna sta esaminando , attraverso un gruppo di lavoro, sia le caratteristiche socioeconomiche della popolazione di riferimento, sia le tematiche organizzative per la gestione che saranno sottoposte all’attenzione della Giunta e del Consiglio Comunale.
Per quanto riguarda il tema della conciliazione tra famiglia e lavoro, al di là dei sistema dei servizi per l'infanzia e il progetto “zero-dodici” (che un tempo era chiamato ”un anno in famiglia”) che ha lo scopo specifico di agevolare l'utilizzo dei congedi parentali nel primo anno di vita dei figli promuovendo anche il ruolo dei padri, il Comitato Unico di Garanzia , in un rapporto di interlocuzione con l'Amministrazione, propone un sistema orario di flessibilità per i dipendenti che hanno maggiori oneri di cura o difficoltà di conciliazione dovute alla distanza casa-lavoro e di incentivare il telelavoro ribaltando la logica culturale nella gestione del personale e puntando alla responsabilità e autonomia ( questi temi sono inseriti nel piano delle azioni positive del Comitato Unico di Garanzia che si sta definendo).
E' allo studio anche un progetto di promozione della responsabilità sociale di impresa che attribuisce al Comune la governance delle misure di conciliazione che i soggetti economici e le istituzioni potrebbero realizzare.
Si sottolinea, inoltre, il ruolo del Centro per le famiglie, oggi gestito da ASP IRIDES, per quanto riguarda l'erogazione di contributi per le madri che non lavorano e i nuclei con tre o più figli ( ex L.48/1998) ha ricevuto un riconoscimento nell'ambito del “Premio Famiglia 2010” per un progetto finalizzato alla conciliazione dei tempi per la cura e per il lavoro delle famiglie monogenitoriali con figli in età 0-6.
Gli sportelli sociali dei quartieri informano i cittadini e le famiglie sulle diverse agevolazioni locali e nazionali che hanno una ricaduta sul budget familiare ( bonus elettricità, gas, abbattimento barriere architettoniche...)
Si segnalano, infine, il ruolo della Consulta delle associazioni familiari e dell'0sservatorio nazionale sulla famiglia come strumenti e organismi utili per l'analisi dei bisogni delle famiglie e delle buone pratiche locali e nazionali, oltre che di proposta e promozione di interventi innovativi.
Naturalmente queste misure non esauriscono l'esigenza di un ragionamento complessivo sui bisogni delle famiglie capace di ottimizzare e mettere a sistema i servizi esistenti in ambito sociale, educativo, sanitario. Si tratta di accompagnare e sostenere le famiglie nei cicli di vita più complessi come la nascita di un figlio, l’adolescenza, la cura delle persone anziane o non autosufficienti
Questo richiede uno sforzo di collaborazione e sinergia con i diversi settori dell’Amministrazione e con le altre istituzioni ( scuole, azienda USL, Asp..) e il terzo settore, cosa che stiamo portando avanti".
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